L’altolà  di Napolitano al governo “Situazione inaccettabile è uno spettacolo di incertezza”

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NEW YORK – Da un’isola all’altra. Visita emotivamente coinvolto Ellis Island, dove un secolo fa sbarcavano gli immigrati italiani, e proprio da qui lancia il suo allarme per l’ondata di profughi arabi e africani che oggi sta travolgendo Lampedusa. «Le notizie che arrivano – avverte Giorgio Napolitano – descrivono una situazione inaccettabile. L’Italia, le singole regioni italiane, non possono dare uno spettacolo di incertezza e divisioni come si rischia di dare. Tutte le regioni devono fare la loro parte nell’accoglienza». Perché non ci può essere «una regione che accetta i sacrifici che la situazione impone e un’altra che invece dice di no». La guerra dell’accoglienza deve cessare. E’ la linea che il capo dello Stato indica per fronteggiare l’emergenza, è la risposta a Bossi che invece vorrebbe tutti gli immigrati fuori dalle scatole. Napolitano anche in questi giorni di missione a New York (dove ieri si trovava pure Barak Obama, e ad un certo punto si era sparsa voce di un possibile contatto tra i due presidenti) ha seguito l’escalation della tensione nell’isola siciliana. Lamentando anche ritardi nell’intervento. «A Lampedusa – sollecita – si deve intensificare, come già  si sarebbe dovuto fare nei giorni scorsi, l’afflusso dei mezzi necessari per portare via gran parte delle persone che sono sistemate lì». Per condurli dove? Distribuendoli appunto nelle varie regioni italiane. «Faccio appello allo spirito di coesione e solidarietà  che – invoca il presidente della Repubblica – non deve mancare in questo momento». Rivolgendosi però anche agli altri paesi della Ue, «l’Europa dovrebbe sentire questa emergenza come propria». Dopo il suo discorso all’Onu, il capo dello Stato ha avuto un lungo colloquio con l’ex segretario di Stato Kissinger: comune convinzione la prossima uscita di scena di Gheddafi.


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