La magia della storia raccontata ad alta voce
Quando leggiamo siamo noi a stabilire il ritmo delle parole, le pause, le accelerazioni, i momenti in cui la nostra voce interiore dialoga con la voce dell’ autore, momentaneamente vivo o morto che sia. Possiamo leggere anche in mezzo al rumore, possiamo dare un volto e una voce ai personaggi, possiamo chiudere il libro per noia o per troppa emozione. Nell’audiolibro c’è una voce che dà i tempi, il cui timbro illumina o spegne i brani. Possiamo lasciarci andare a questa trasformazione, o rifiutarla. Ma se ci incanta torniamo vicino al fuoco del camino, al momento in cui qualcuno ci lesse ad alta voce il primo libro, segnando il nostro cammino di lettori o non-lettori. Come esistono i brutti libri, esistono i brutti audiolibri, soprattutto fatti in fretta. In quanto ai famosi “readings”, assessori spregiudicati fanno leggere Kafka in un ascensore o Gadda mentre tutto intorno sparano i fuochi artificiali, tanto “l’evento” c’è, e il fatto che il pubblico non senta un cazzo è particolare secondario. Una volta, forse anche ora, c’è il cattivo esempio della scuola, dove non è lecito leggere una poesia con passione, ma bisogna recitarla a memoria, alla massima velocità possibile. Ai miei tempi, ogni mio tentativo di dare un’intonazione al Pascoli veniva stroncato dall’insegnante con la frase: Benni, non siamo a teatro. Quindi ci sono precise regole di serietà nell’incidere un audiolibro. Che non è solo la sommatoria di due grandi nomi, voce recitante e libro famoso, ho sentito bravissimi attori leggere e annoiare, perché pensavano più a far sentire la loro voce fascinosa che a comunicare il testo. Per questo a volte uno scrittore può leggere come o meglio di un attore. Perché ha rispetto della parola, conosce la sua fatica e la sua leggerezza, e ne sente tutta la responsabilità . Un audiolibro, specialmente con musica, va preparato con calma, letto e riletto. Ci abbiamo messo un anno a provare e poi a incidere la Terra Desolata di Eliot. Perché per renderne le diverse anime, era necessario trovare toni e musiche diverse. Una lettura ben fatta può spingere a conoscere le altre opere di quell’autore, un audiolibro affrettato, fa dell’autore un nemico. E questo vale per il teatro, ma anche nel quotidiano, quando un genitore legge un racconto a un bambino. Coraggio babbi e mamme! Un po’ di passione o il bambino dirà : se non piace ai miei genitori, perché mai dovrebbe piacere a me? Una lettura pubblica è riuscita se ricrea lo stesso silenzio che c’è nella lettura solitaria a lume di candela. Ovviamente ci sono testi quasi impossibili per un reading, ma la sfida è aperta. Bisogna reinventare il già inventato. Quanto vidi e sentii Carmelo Bene leggere Esenin e Majakovskij, solo allora la forza della poesia russa mi si rivelò, e non l’ho mai dimenticato. Quando lessi la prima volta Queneau, mi fermavo pagina per pagina. Ho provato a leggerlo a voce alta, ma non ho più ritrovato quell’incanto. Quindi ben vengano gli audiolibri se spingono a leggere, e non sono solo un accumulo di nomi importanti, ben venga la narrazione orale se è appassionata, precisa, divertita, seducente. E per questo il talento non basta, ci vuole lavoro. Oppure qualsiasi nonno leggerà meglio dell’attore di grido nella Notte bianca. In quanto a pretese battaglie ed eliminatorie, leggere contro ascoltare, libro contro immagine, televisione contro i giornali, suono vero contro campionatura, web contro il bar sotto casa, beh non sono poi battaglie così nuove, si ripetono da secoli. Una volta era melos e logos, pergamena e cantastorie, le seduzioni dell’intimità e le avventure dell’universo. In realtà c’è posto per chiunque abbia passione, pazienza e talento, nel grande mondo del narrare. E’ una sfida finale che non ha mai un finale. E se ne parliamo troppo non gronda sangue, ma stilla una lieve coltre di noia…
Related Articles
Lo stato dell’economia
Intervista all’economista Mariana Mazzucato. In Italia si è rinunciato da tempo a definire un piano di rilancio del sistema industriale. Le partecipazioni statali e la gestione spesso corrotta dei fondi pubblici ha condizionato, anche a sinistra, il dibattito sull’utilità dell’intervento pubblico a sostegno dell’industria
Ombre d’antan per i tempi d’oggi
«Autopsia di un falso», il rigoroso studio di Mimmo Franzinelli sugli pseudo-diari di Mussolini, da poco usciti per Bompiani, mette in luce il rapporto ambiguo e manipolatorio con il passato che caratterizza il nostro paese
Gomme e benzina il Canto della Strada
Alle tre in punto, erano sul ciglio della strada vicino a Bronx Park; le auto sfrecciavano via sollevando verso i loro volti calde nubi di polvere. Bill era seduto sulla valigia mentre l’impassibile Wesley selezionava le auto con occhio esperto allungando il pollice. Il primo passaggio non fu più lungo di un miglio, ma li lasciarono in un punto strategico sulla Boston Post road.