Il Quirinale: “No a reazioni sbrigative” Bagnasco: illusorio pattugliare le coste

by Editore | 29 Marzo 2011 7:22

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ROMA – Governare i flussi migratori, evitando «reazioni sbrigative». È il monito del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. «Il problema è europeo», avverte il presidente dei vescovi, Angelo Bagnasco. Quirinale e Cei intervengono sull’emergenza immigrazione, mentre la politica si divide sulla gestione degli sbarchi: opposizione contro governo, Maroni contro Regioni, Regioni contro Maroni. «È importante – sostiene il presidente Napolitano, in visita a New York – che in Italia non ci si dimentichi di essere stati un Paese di emigranti. Il modo di considerare chi arriva non può prescindere dall’esperienza dolorosa che abbiamo fatto», mentre «ci sono ogni tanto delle reazioni un po’ sbrigative» alle quali non bisogna indulgere. Il Viminale ribadisce però la linea dura: rimpatri forzosi se la Tunisia non bloccherà  gli sbarchi e avvertimento alle Regioni che il Governo, di fronte a un rifiuto, deciderà  d’imperio come distribuire gli immigrati. Parole che alzano il livello di tensione con gli enti locali. «A Manduria si è scelto di localizzare una gigantesca tendopoli – protesta il presidente della Puglia, Nichi Vendola – e mi chiedo quale sia la sua natura giuridica: è un centro d’espulsione o per richiedenti asilo?». Dal piano Maroni, prova a smarcarsi il sindaco Letizia Moratti: «Milano è una città  che ha già  dato e quindi credo che si debba inserire questo criterio nella ripartizione». Le fa eco Davide Boni (Lega Nord), presidente del Consiglio regionale lombardo: «È evidente che ogni clandestino dovrà  essere rispedito al proprio Paese». Non solo. Le misure del Viminale vengono accolte con freddezza anche dall’opposizione: «Non si possono tenere i piedi in due scarpe – attacca il segretario Pd, Pier Luigi Bersani – non possiamo avere un governo che oscilla tra chi vuole dare sberle agli immigrati e chi vuole dargli i soldi». Un nuovo attacco all’Europa arriva intanto dalla Farnesina: «Abbiamo chiesto una distribuzione equa degli sfollati – afferma il ministro Franco Frattini – ma non abbiamo ancora avuto risposte, perché l’Europa si sta comportando in modo inerte». Un richiamo, quello del coinvolgimento europeo, che ricorre anche nell’intervento del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che però avverte: «È un’illusione riuscire a piantonare le coste di un continente intero».

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