Giustizia, Csm verso il plenum sul web la protesta dei magistrati

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ROMA – Mailing list delle toghe, quelle di ogni singola corrente della magistratura e quella globale dell’Anm, intasate per l’allarme sulla stretta che la maggioranza si appresta a imporre sulla responsabilità  civile per i giudici. Oggi punibili solo «per dolo o colpa grave», domani per «manifesta violazione del diritto». Cioè qualsiasi decisione giuridica valutabile come anomala. Al Csm togati e laici di centrosinistra sono decisi, nonostante quella che si apre sia una settimana “bianca”, quindi di vacanza, a insistere per approvare prima in commissione Riforme, già  domani, e poi giovedì in un plenum straordinario, un documento che suoni come una presa di distanza. Nel quale si dichiari come una formula ambigua per chiedere il risarcimento danni alle toghe che sbagliano rischia solo di colpire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e paralizzarne scelte e decisioni. La commissione per le Riforme, presieduta da Vittorio Borraccetti (Md), è già  fissata. Il plenum è stato chiesto, ma dovrà  essere autorizzato da Napolitano. È presumibile che i componenti laici, che già  hanno accusato i colleghi di voler trasformare il Consiglio in una «terza Camera» che emette verdetti politici, si opporranno. D’altra parte, è vero che la norma sulla responsabilità  marcia diritta verso il voto e potrebbe essere legge in poco tempo. Oggi, assieme al processo e alla prescrizione, entrambi “brevi”, essa apre una settimana legislativamente calda sul fronte giustizia, per il numero e la portata delle questioni in ballo. Basta guardare il programma di Montecitorio. Da oggi pomeriggio vanno in aula la legge comunitaria, con la nuova formula sulla responsabilità , e il processo breve. Domani il presidente Gianfranco Fini riunisce la giunta per il regolamento che dovrà  decidere il destino del conflitto di attribuzioni per Ruby. Come caso «fuori dalla prassi di Montecitorio», così lo ha definito il presidente della Camera, il conflitto sicuramente andrà  in aula. Se non questa, al massimo la prossima settimana. In questa la maggioranza vorrebbe votare su responsabilità  e prescrizione breve, dove i tempi non sono contingentati. Gli uomini di Niccolò Ghedini stanno lavorando per rendere meno vago il testo del leghista Gianluca Pini, il relatore della Comunitaria. Il quale conferma che ci saranno delle modifiche. La norma, nell’attuale versione, rischia di scontrasi con un altolà  della commissione Bilancio, chiamata domani alle 15 a dare il parere sui costi. Lì saranno i finiani a dare battaglia. Ancora ieri Nino Lo Presti confermava che, prima del parere, pretenderà  di conoscere quale sarà  l’impatto di una responsabilità  in versione “larga”. In polemica con il Pdl Enrico Costa, che gli consigliava di presentare un emendamento per far pagare direttamente le toghe, Lo Presti replica che, «senza cambiare l’articolo 28 della Costituzione questo è impossibile». Se la Bilancio, dove i numeri non sono nettamente a favore della maggioranza, dovesse bocciare la norma, il rinvio sarebbe inevitabile. Ma proprio per questo oggi pidiellini e leghisti lavoreranno per un nuovo testo. Di cui dovrà  tenere conto anche la commissione Riforme del Csm.


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