Generali risponde alla Consob sugli affari con Kellner
MILANO – Generali fa chiarezza sugli affari con il partner Petr Kellner, e prepara il cda straordinario sul ruolo del presidente Cesare Geronzi. La compagnia, su richiesta della Consob di informare il mercato «senza indugio», risponderà prima dell’avvio della Borsa e con una corposa nota darà rappresentazione giuridica e contabile del contratto che nel 2007 siglò con l’imprenditore ceco socio in Ppf Holding al 49%. Generali ne ha il 51% e un’opzione al 2014 per rilevare la quota di Kellner che la compagnia stima 2,5-3 miliardi. Molti soldi, e per alcuni in tre anni il valore salirà , perché la joint venture ha triplicato gli utili nel primo triennio, ed è finora un ottimo affare per entrambi i soci. Oggi si capirà meglio se Generali ha ecceduto in riservatezza, nel non rivelare subito le caratteristiche dell’alleanza – e dell’entità dell’opzione, che se esercitata potrebbe richiedere un lieve aumento del capitale triestino – o se è stata mal contabilizzata l’opzione di Kellner, che ha fatto astenere il vicepresidente Vincent Bolloré dal bilancio 2010 e ha fatto temere al suo sodale Tarak Ben Ammar «un falso in bilancio». «Era meglio che la discussione rimanesse in cda – ha detto ieri a Sky Tg24, Ben Ammar – Aspettiamo via Consob le informazioni che Bollorè ha chiesto per iscritto. Più chiarezza sarà positiva». Ma l’affare Ppf non diraderà le nubi, perché nelle stesse ore potrebbe giungere a Geronzi la richiesta di convocare un cda urgente sulle spese della presidenza, le sue deleghe alla comunicazione e il ruolo di Bolloré. La lettera non è ancora partita, ci sono solo le adesioni informali, per questo potrebbe volerci qualche altro giorno. Geronzi non parla, ma anche in ottica di distensione pare intenzionato a favorire comunque un confronto in consiglio entro breve, magari vicino all’esecutivo già calendarizzato il 6 aprile. L’ex banchiere, come Ben Ammar, cerca di stemperare gli animi. Ma dal canto suo l’ad Giovanni Perissinotto, che pare in rotta definitiva con Geronzi, medita di portare al cda l’iniziativa di un esposto Consob, contro la diffusione di frasi e informazioni capaci di turbare il titolo del Leone.
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