Barricate a Lampedusa «Sei navi per svuotare l’isola»

by Editore | 29 Marzo 2011 6:06

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ROMA — Mamme e pescatori che fanno barricate contro i profughi. Più di duemila sbarchi in un giorno. In una Lampedusa allo stremo esplode la guerra tra poveri. E il governo promette: entro due giorni via tutti. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, attende segnali da Tunisi. Se non arriveranno entro domani, dice, «sarò in grado di valutare se gli impegni presi saranno mantenuti» e di «prendere decisioni» sui rimpatri forzosi. Ne ha parlato ieri con Umberto Bossi, favorevole alla linea dura e contrario agli incentivi ai rimpatri. Ora attende il via libera dal Consiglio dei ministri straordinario, convocato per domani. Non appena arriverà , gli immigrati saranno imbarcati sulla San Marco e su sei traghetti passeggeri e trasferiti, come annunciato dal prefetto straordinario per l’immigrazione, Giuseppe Caruso. Ma dove? Ieri sono stati allestiti due campi: a Manduria (Taranto) e nell’ex aeroporto di Kinisia (Trapani). Altri ne sorgeranno. Ma per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, Lampedusa «è come un lavandino. Oltre a svuotarlo occorre chiudere il rubinetto» . Anche se «non credo si possa pensare a un blocco forzato» . Soddisfatto il presidente siciliano Raffaele Lombardo: «Finalmente il governo si muove. Ma i lampedusani manterranno un civile stato d’agitazione fino a quando non arriveranno in porto le navi. L’opposizione, con il leader del Pd Pier Luigi Bersani, accusa il governo di «tenere i piedi in due scarpe» : «C’è chi vuole dare soldi e chi vuole dare sberle» . E lo invita a «metterci la faccia e agire con organizzazione e razionalità » . Ma entrambe si scontrano con i timori degli amministratori locali. Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, che pure dice «no ai respingimenti collettivi» , ieri ha accusato Maroni di «mancanza di lealtà » per non avergli anticipato l’allestimento del campo di Manduria. La popolazione è rimasta un po’ sconcertata» . Il viceministro, Alfredo Mantovano, rassicura i pugliesi che nessuno degli altri campi in via di allestimento sarà  ospitato nella regione. Ma identico sconcerto viene manifestato a Trapani. O nei pressi del confine di Ventimiglia, dove negli ultimi 40 giorni sono arrivati 3.299 tunisini sfuggiti al controllo e diretti in Francia, meta ultima della quasi totalità  dei clandestini maghrebini. «Dobbiamo smetterla di immaginare che tutto possa avvenire nel giardino del vicino di casa» , rimprovera La Russa, prevenendo le resistenze di Regioni e Comuni che hanno dato il via libera al «piano profughi» ma domani dovranno darlo al «piano clandestini» . E Andrea Ronchi (Fli) preme per non lasciare alla Lega la bandiera dei respingimenti: «Sì a un piano per i rifugiati, ma anche per rimpatriare chi non ha diritto a stare in Italia» .

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