Assad crea un comitato giuridico per l’abolizione delle leggi speciali
DAMASCO – Il presidente siriano Bashar al Assad ha creato un comitato giuridico per studiare l’abolizione dello stato di emergenza, in vigore dal 1963. Lo ha reso noto l’agenzia ufficiale siriana Sana. L’annuncio arriva all’indomani del discorso davanti al Parlamento in cui il capo dello Stato non aveva menzionato la questione. “Sotto la direzione del presidente Bashar al Assad è stata istituita una commissione giuridica che si occuperà di studiare l’abolizione della legge sullo stato d’emergenza”, ha riferito l’agenzia.
L’abrogazione delle leggi speciali imposte quasi mezzo secolo fa è in cima alle rivendicazioni dei dimostranti da settimane protagonisti di una mobilitazione senza precedenti contro il regime al potere da 48 anni. Finora il governo di Damasco ha respinto di fatto le richieste degli attivisti e dissidenti, liquidandole come parte di un “grande complotto” ordito da “parti straniere” e reprimendole con la forza (si parla di oltre cento morti, ma la cifra non è confermata).
La legge, entrata in vigore con l’avvento del Baath, di fatto il partito unico, regola il funzionamento dei tribunali speciali, consente alle forze dell’ordine di fermare eventuali presunti dissidenti e di convalidare il loro fermo sulla base di accuse come “attentato alla sicurezza dello Stato”, “contatti con parti straniere”, “diffusione di informazioni false per danneggiare l’immagine della nazione”.
Nel suo discorso di ieri, Bashar al Assad ha soltanto accennato alla legislazione, affermando che “prima di pensare di risolvere le sofferenze causate dalla legge d’emergenza, bisogna risolvere le sofferenze di un padre che non ha i soldi per pagare le cure del figlio”.
La settimana scorsa, il consigliere presidenziale Buthayna Shaaban aveva annunciato che se lo stato d’emergenza sarà abrogato, ciò avverrà solo dopo l’entrata in vigore di una legge detta sull’antiterrorismo.
Related Articles
Missione di Monti nell’Idaho per rassicurare sul rischio-Paese
Con Murdoch, Gates, Zuckerberg e i signori dell’hi tech
«Palestina» in homepage, Google fa irritare Israele
AMMAN — Google ha aggiunto il suo voto ai 138 che il 29 novembre del 2012 hanno permesso alla Palestina di diventare «Stato osservatore» alle Nazioni Unite. Così la pagina locale del motore di ricerca (www.google.ps) ha sostituito l’intestazione Territori palestinesi con una sola parola, in arabo e inglese: Palestina.