Sardegna, l’ombra della mafia “Sull’eolico appalti sospetti”

by Sergio Segio | 16 Giugno 2010 6:40

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CAGLIARI – Una nuova inchiesta, avviata dalla Dda di Cagliari, sul business dell’energia eolica. Il piatto ricco che ha già  stuzzicato molti appetiti e per il quale sono indagati – dalla procura di Roma – tra gli altri, il governatore sardo Ugo Cappellacci, il coordinatore del Pdl Denis Verdini e il faccendiere Flavio Carboni. Il fascicolo, alle prime battute, è nelle mani del procuratore capo Mauro Mura. Che ha affidato ai carabinieri accertamenti sui parchi eolici attivi nella provincia del capoluogo sardo e su quelli in fase di progettazione. Il dubbio è che dietro l’elettricità  pulita prodotta dalle imprese del vento si nascondano, camuffati dal filtro dei prestanome, gli affari sporchi della mafia che investe nelle energie alternative.

Sono contorni ancora da definire quelli dell’indagine cagliaritana. Ma gli elementi da approfondire non mancano. Una società  di Bolzano già  finita sotto la lente della Dda di Palermo (inchiesta “Eolo”, 18 arresti nel giro della mafia verde di Mazara del Vallo) e dei magistrati di Sassari (sigilli a un parco eolico). Autorizzazioni “sospette” per innalzare eliche e torri. Con una serie di domande presentate da varie società , tutte riconducibili – secondo gli investigatori – alla Green Energy Sardegna, srl con 10 mila euro di capitale sociale, controllata, appunto, dalla Friel Green Power dei fratelli Thomas e Josef Gostner. Potenti imprenditori altoatesini che con il vento, tra Sardegna e Sicilia, fanno affari da anni. Il campanello che ha allarmato la Dda è un doppio mega-progetto da 550 milioni. L’ultimo, e anche il più ambizioso, del gruppo Friel Green Power (dei fratelli Gostner) attraverso Green Energia. Più di mezzo miliardo per due impianti: uno nella zona del Medio Campidano e l’altro nel Sulcis Iglesiente. Una cifra troppo alta per non accendere le curiosità  di chi indaga sugli intrecci tra politici e imprenditori – qualcuno in contatto con gli uomini di Cosa nostra. Come Luigi Franzinelli, 66 anni, l’imprenditore trentino, un tempo sindacalista, che con la sua Sud Wind ha piazzato pale e piloni in tutta Italia. Fino alla recente condanna in primo grado (due anni) per corruzione, aggravata dall’aver agevolato Cosa nostra.

Finito in carcere l’anno scorso nell’operazione “Eolo” (assieme a politici e imprenditori trapanesi vicini al capo dei capi Matteo Messina Denaro), secondo la procura di Palermo è Franzinelli che suggerisce a Josef Gostner – indagato per voto di scambio – di oliare con una tangente Vito Martino, candidato con Forza Italia alle elezioni regionali siciliane del 2006. Soldi in cambio di concessioni. Utilizzati da Martino, stando all’accusa, per la campagna elettorale. Non è la prima volta che i Gostner inciampano. Nel 2004 e nel 2007 la procura di Sassari mette sotto sequestro il parco eolico che Friel Green Power stava realizzando a Nulvi (abuso d’ufficio, interventi in ambito paesaggistico sottoposto a vincolo). Ma nonostante gli intoppi, il gruppo di Bolzano è ancora lanciatissimo sull’isola. Il progetto presentato da Green Energy, loro controllata, è stato approvato dalla giunta di San Giovanni Suergiu. A questo e ad altri comuni i carabinieri hanno chiesto i documenti relativi alle domande presentate dalle società  pronte a dare l’assalto al vento. Che quasi mai sono sarde. Come la Vento Macchiareddu, napoletana, tirata in ballo nell’inchiesta su Flavio Carboni (che incontrò Cappellacci su sollecitazione di Denis Verdini) e amministrata da noleggiatori di pedalò. Della Vento si sta occupando il pm Giangiacomo Pilia. Alla società  il consorzio industriale provinciale di Cagliari ha ceduto dei terreni a titolo gratuito: si procede per abuso d’ufficio contro ignoti. Nei prossimi giorni a Cagliari è attesa una delegazione della commissione parlamentare antimafia.

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