“I diritti alzano la voce”: “Finanziaria iniqua, colpirà  solo i più deboli”

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ROMA – La manovra economica varata nei giorni scorsi, ha suscitato forti reazioni da parte dei promotori della campagna ‘I diritti alzano la voce’ nata nel 2009.  “La legge finanziaria approvata in Consiglio dei ministri è fortemente iniqua, e avrà  conseguenze gravissime per i soggetti più deboli” dice il comunicato. “Riteniamo assurdo e ingiusto – prosegue – che a una crisi causata dal collasso di un mercato viziato da speculatori e banchieri senza scrupoli, si risponda con un taglio dei costi indiscriminato, che saranno proprio le persone maggiormente a rischio di esclusione a pagare”. “Invece di fornire risposte adeguate a chi ha perso il lavoro, a chi vive sotto la soglia di povertà , alle persone non autosufficienti o con disabilità , il Governo ha deciso una drastica riduzione delle risorse indirizzate alle Regioni e agli Enti locali, che si tradurrà  in tagli ai servizi sociali, alla cultura e al diritto allo studio, alla mobilità  e alla salute”. “La manovra – aggiungono –  mette le mani nelle tasche degli italiani, togliendo soprattutto a chi meno guadagna; lascia invece quasi inalterati i costi della politica, non mette in campo alcuno sforzo serio contro l’evasione fiscale (il recupero di 8 miliardi di euro è del tutto aleatorio rispetto alle misure previste, ed è comunque ben lontano dai 120 miliardi di evasione complessiva stimati), taglia la spesa sanitaria senza incidere su quella militare, non tocca chi vive di rendita”.

La campagna ‘I diritti alzano la voce’ ritiene, inoltre, che “la crisi innescata da un sistema finanziario lasciato del tutto sregolato e che ha vissuto, esso sì, al di sopra dei propri mezzi e di ogni limite, debba essere l’occasione per rivedere i principi che regolano la vita economica e il rapporto tra politica ed economia”.

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