Iran, via libera dell’Onu a nuove sanzioni

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NEW YORK – «Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha votato a schiacciante maggioranza le sanzioni contro l’Iran, che continua a venir meno ai suoi doveri. Sono le misure più dure mai adottate. La porta del dialogo resta aperta ma l’Iran deve dimostrare la natura pacifica delle sue attività  atomiche». Con queste parole ieri Barack Obama ha salutato nel modo più festoso possibile un risultato controverso della sua politica estera.

L’ex candidato alla Casa Bianca che nel 2008 fece scalpore per la sua disponibilità  al dialogo con Teheran, ha dovuto ripiegare su uno strumento già  provato più volte in passato e dall’efficacia dubbia. Il presidente americano non ha avuto neppure la soddisfazione di un voto unanime. Le sanzioni sono state approvate con 12 voti, il no di Turchia e Brasile (membri non permanenti quindi sprovvisti del diritto di veto) e l’astensione del Libano. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad le ha accolte con estrema durezza: «Non valgono un soldo. Sono buone per la spazzatura», ha detto secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale Irna.

La risoluzione Onu intende colpire l’Iran per avere più volte sfidato le richieste dello stesso Consiglio di sicurezza sull’arresto del programma di arricchimento dell’uranio. Il governo di Teheran ha costruito nuovi impianti, talvolta segreti, con le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio. Anche se l’Iran sostiene di volersi dotare di energia atomica a scopi civili, il suo comportamento ha rafforzato il sospetto che stia preparando armi nucleari. Secondo gli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) l’uranio fin qui arricchito sarebbe già  sufficiente per due bombe.

Brasile e Turchia si erano fatti portatori di un dialogo con l’Iran per trasferire l’uranio arricchito in un paese terzo. Una proposta analoga l’anno scorso era stata perseguita dagli Usa e dagli altri membri permanenti del Consiglio di sicurezza; poi abbandonata dopo la scoperta che l’Iran continuava i piani di arricchimento dell’uranio. «È un segno di confusione delle superpotenze», ha detto ieri il capo dell’ente atomico iraniano Ali Akbar Salehi, commentando la bocciatura della proposta turco-brasiliana.

Il grosso delle sanzioni colpirà  i militari e non i civili, ha sottolineato Obama. «Le nuove misure – ha detto- imporranno restrizioni alle attività  nucleari, al programma di missili balistici e per la prima volta alle forze armate convenzionali. Ci sarà  un quadro di regole per bloccare i traffici illeciti e colpire il settore bancario. Le sanzioni colpiscono società , istituzioni e individui legati alle Guardie rivoluzionarie». Rispetto alle misure del 2008, un solo individuo è stato aggiunto alla lista di 40, il capo del centro atomico di Isfahan. Anche nel settore bancario, un solo istituto di credito è stato aggiunto alla lista pre-esistente. L’aspetto più innovativo è la possibilità  di effettuare ispezioni internazionali sulle navi iraniane. La risoluzione di ieri ha avviato il quarto giro di sanzioni dal 2006.


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