Assalto alla flottiglia, Israele vara una Commissione d’insabbiamento

by Sergio Segio | 15 Giugno 2010 7:02

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GERUSALEMME. I ministri degli esteri dell’Unione europea hanno lanciato ieri un appello affinché Israele apra subito i valichi con Gaza e ponga fine all’embargo. La dichiarazione dell’Ue non chiede però la fine del blocco navale di Gaza, causa lo scorso 31maggio della strage di nove turchi della «Freedom flotilla», uccisi durante l’arrembaggio israeliano alla nave «Mavi Marmara».
L’obiettivo, spiegano i ministri degli esteri, è «un accesso pieno e regolare attraverso i valichi via terra e possibilmente anche via mare», ma «fornendo uno stretto controllo sulla destinazione delle merci importate», in modo da trovare una soluzione che tenga conto delle «legittime preoccupazioni di Israele legate alla sicurezza». Nelle sue conclusioni, il Consiglio esteri della Ue condanna l’uso della forza contro la «Freedom flotilla» ma non insiste sull’avvio di una inchiesta internazionale e chiede invece un’indagine «imparziale immediata e completa», che includa «una credibile partecipazione internazionale».
Di fatto l’Ue, adeguandosi agli Stati Uniti, approva le scelte fatte dal premier israeliano Netanyahu che ha bocciato la revoca dell’embargo di Gaza – ma si dice pronto a rivederlo in parte – ed escluso la fine del blocco navale. Netanyahu ha annunciato la nascita di una commissione «indipendente» nazionale che indagherà  sull’assalto alla «Mavi Marmara». A condurre l’inchiesta saranno tre «saggi» – fra i quali l’ultraottantenne Amos Horev e l’ultranovantenne Shabtay Rozen – assieme a due osservatori stranieri che non avranno diritto di voto: l’ex giudice militare canadese Ken Watkin, e il leader unionista nordirlandese David Trimble, già  firmatario di un appello di appoggio incondizionato a Israele. Quella che ha messo in piedi Netanyahu, con l’appoggio dell’Amministrazione Obama, è un’inchiesta-farsa, perché la commissione non potrà  svolgere vere indagini. I «cinque saggi» non potranno interrogare alcun militare, salvo il capo di stato maggiore, generale Gaby Ashkenazi.
Uri Avnery ha stilato una lista di 81 domande – alle quali la commissione non potrà  rispondere – sul sanguinoso raid. «Una commissione patetica, priva di prerogative, che non desta fiducia né in Israele né nel mondo» ha tagliato corto il pacifista radicale. Caustico il tono della Turchia. «Noi – ha detto il ministro degli esteri Ahmet Davutoglu – non abbiamo alcuna fiducia nel fatto che Israele, dopo aver attaccato navi civili in acque internazionali, possa ora condurre da sé un’inchiesta imparziale».
Intanto l’embargo contro la Striscia è stato condannato anche dalla Croce Rossa internazionale. «L’intera popolazione civile di Gaza viene punita per atti di cui non ha responsabilità  – si legge nel rapporto di cinque pagine -. Il blocco costituisce una punizione collettiva imposta in chiara violazione degli obblighi di Israele secondo il diritto internazionale umanitario». Nel documento si critica anche Hamas, perché non permette visite al militare israeliano Gilad Shalit, fatto prigioniero a Gaza nel 2006.

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