Ronconi: “Compio questo passo dopo mesi di accanita campagna mediatica e politica condotta da esponenti bipartisan”

by redazione | 1 Marzo 2007 0:00

Loading

L’ex brigatista lascia la Consulta di Ferrero

(la Repubblica, 1 marzo 2007)

di CATERINA PASOLINI

ROMA – Lei non ci sta ad essere quella per cui Ferrero è stato bollato come il ministro che “mette gli assassini in cattedra”. Così, dopo due mesi di dubbi e polemiche Susanna Ronconi, l’ex brigatista che ha scontato 12 anni di carcere per aver partecipato all’omicidio di due esponenti dell’Msi padovano, da anni impegnata nel mondo delle tossicodipendenze e collaboratrice del Gruppo Abele, si è dimessa.

Ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera al ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero spiegando perché ha deciso di lasciare, di abbandonare la Consulta nazionale degli operatori delle dipendenze presso il ministero della quale faceva parte, con altri 70 esperti e volontari indicati dalle associazioni del settore, da fine ottobre.

“C’è un clima troppo pesante: la mozione di sfiducia contro di lei presentata da An e addirittura la denuncia penale a suo carico portata avanti dalla Procura di Roma perché nominandomi avrebbe compiuto un atto illegittimo – per la supposta incompatibilità tra il mio essere interdetta dai pubblici uffici e il ruolo in Consulta – mi spingono a questo passo. Lo compio con grande personale fatica dopo mesi di accanita campagna mediatica e politica condotta da esponenti bipartisan, in ragione dei miei trascorsi di militante della lotta armata negli anni ’70”, scrive la Ronconi al ministro.

In effetti ai primi di dicembre, quando viene reso pubblico l’elenco dei 70 membri della consulta del ministero composta di associazioni e comunità, che vanno da san Patrignano a Saman alla comunità Incontro di don Gelmini, si scatenano le polemiche. È An per prima a protestare con Gasparri, critiche condivise da tutta la casa della Libertà con Giovanardi e la Lega che parlano di “grave questione morale” mentre anche l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro la giudica una “scelta inopportuna”.

[1]


Si riapre così il dibattito se sia giusto o meno che gli ex terroristi, sia pure dopo aver scontato la pena e aver lavorato nel volontariato, possano accedere a cariche pubbliche. Per la Ronconi è la seconda volta: l’ex ministro Livia Turco cercò di inserirla in un ruolo di consulente ministeriale nell’ambito della lotta alla tossicodipendenza ma dovette rinunciare per le proteste.

E se don Ciotti, con cui la Ronconi collabora da anni, ne parla come di una “donna che ha pagato il prezzo con la giustizia, si è messa in gioco al servizio degli ultimi, ha speso i suoi anni in un impegno sociale serio”, di tutt’altro avviso nei giorni delle accuse è don Pierino Gelmini della Comunità Incontro che boccia come “provocatoria e forzata la nomina di Susanna Ronconi, perché certe persone sono comunque testimoni di un passato che dovrebbe rimanere al di fuori delle istituzioni pubbliche”.

Davanti alle polemiche il ministro Ferrero, se da un lato specifica che l’ex brigatista non è una consulente del ministero dall’altro ne difende la professionalità – “il suo nome ci è stato indicato dal Forum droghe sulla base delle esperienze acquisiste da anni in questo campo”. Ma le polemiche nonostante il passare delle settimane non si attenuano e così ora arrivano le dimissioni per “non essere casus belli di ulteriori attacchi politici strumentali”.


Post Views: 193
Endnotes:
  1. [Image]: http://oas.repubblica.it/5c/repubblica.it/nz/politica/interna/1757507196/Middle/default/empty.gif/35316430366134613435326136353630

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2007/03/ronconi-compio-questo-passo-dopo-mesi-di-accanita-campagna-mediatica-e-politica-condotta-da-esponenti-bipartisan/