Eutanasia, 2 mila medici fanno outing

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«Abbiamo aiutato a morire con dignità». E il tema fa irruzione nella campagna elettorale francese

(il manifesto, 8 marzo 2007)

Anna Maria Merlo
Parigi
Con un appello ai candidati alle presidenziali, 2134 medici e infermieri si sono auto-denunciati per avere «in coscienza aiutato medicalmente dei pazienti a morire con decenza». E chiedono un dibattito sull’eutanasia. A pochi giorni dall’apertura di un processo contro una dottoressa e un’infermiera accusate di aver prescritto e somministrato del potassio in dosi mortali a una malata terminale che ne aveva fatto richiesta, i firmatari dell’appello chiedono la fine delle procedure giudiziarie e la depenalizzazione dell’eutanasia, a certe condizioni, oltre a maggiore assistenza per i malati in fin di vita. La dottoressa e l’infermiera rischiano fino a 30 anni di carcere, accusate di «avvelenamento».
La socialista Ségolène Royal e l’Ump Nicolas Sarkozy hanno promesso entrambi che se saranno eletti apriranno questo dibattito. Invece per i centristi va bene la legge vigente, votata nell’aprile 2005 sull’onda dell’emozione sollevata dal caso Vincent Humbert, un giovane tetraplegico che la madre e un medico avevano aiutato a morire nel 2003. La legge Léonetti del 2005 non legalizza l’eutanasia, ma stabilisce un diritto a «lasciar morire» in pace, condanna l’accanimento terapeutico e legalizza le cure anti-dolore anche se potrebbero abbreviare la vita del paziente terminale. L’Associazione per il diritto a morire con dignità (Admd), che ha più di 40 mila membri, ha interpellato i candidati su questo tema, inviando loro un libro bianco dal titolo «Fin di vita, una nuova legge è indispensabile».
Nel programma dei socialisti c’è un capitolo dedicato al tema, anche se finora Royal ha detto solo pubblicamente di «essere in pieno accordo con il progetto» del Ps. In una lettera all’Admd, Royal scrive: «L’accompagnamento delle persone in fin di vita è un tema che mi sta a cuore e che è importante regolamentare, rispettando strettamente la volontà del malato. La dignità della persona, malata o no, deve essere assicurata in ogni circostanza». Il programma del Ps è più chiaro e promette, in caso di vittoria, di presentare in parlamento un pdl «sull’assistenza medicalizzata per morire con dignità; questa legge permetterà ai medici, nello stretto rispetto della volontà del paziente, di apportare un aiuto attivo alle persone in fase terminale o in uno stato di dipendenza che ritengono incompatibile con la loro dignità».
Sarkozy si è limitato a promettere una discussione. Ma nell’Ump la deputata Henriette Martinez è iscritta all’Admd. «Ho visto il carattere inumano delle legge attuale quando mio padre, dopo aver sospeso le cure, ha impiegato più di una settimana a morire. Perché allora non avere il coraggio di fare un gesto attivo, visto che il risultato è ineluttabile?». Invece i centristi dell’Udf non vogliono cambiare la legge Léonetti: «Ci pare sufficiente per morire con dignità. Quando le cure palliative sono ben dosate, non c’è necessità di ricorrere all’eutanasia». Favorevoli alla depenalizzazione dell’eutanasia sono i Verdi e i trotzkisti della Lcr. Decisamente contrario il Fronte nazionale. Il Pcf è incerto e al suo interno il dibattito è acceso.

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