Dico, in piazza per i diritti dei conviventi Prodi: “Perplesso dalla presenza dei ministri”
La manifestazione a Roma per sostenere la legge sulle unioni di fatto. Barbara Pollastrini: “Sarebbe stato strano se non avessi partecipato”
ROMA – Moltissime le persone in piazza Farnese, a Roma, per la manifestazione a sostegno del ddl sulle unioni di fatto organizzata da Cgil e dalle associazioni gay e preceduta dalle polemiche per la presenza dei ministri Pollastrini, Pecoraro Scanio e Ferrero. Scelta che “lascia perplesso” lo stesso premier Romano Prodi. Almeno 50 mila i partecipanti secondo gli organizzatori, bandiere colorate di partiti e associazioni, che riempiono anche la vicina Campo de’ Fiori.
Musica e slogan. Nella colonna sonora Madonna, Loredana Bertè, Annie Lennox. Toni generalmente sobri, anche se non mancano le note di colore. Spicca il signor Antonio del ‘Movimento uomini casalinghi’: scopa in mano, scolapasta e stendini per la biancheria in miniatura. Qualche striscione contro la senatrice teodem Paola Binetti: uno recita “Binetti, Binetti, noi deviati mentalmente è una frase da teo-demente…”. In mezzo alla folla un uomo vestito da vescovo e un ex prete ortodosso, Dimitri Pica, che chiede al Papa “di pregare per gli omosessuali”.
Fischi per Mastella e Andreotti. Partono i fischi quando dal palco viene pronunciato il nome del ministro della Giustizia Clemente Mastella. Contestato anche Giulio Andreotti: “Si guardi dai mafiosi – dice qualcuno dal palco – che ha frequentato per tutta la vita”. In piazza, striscioni anche per lui: “Andreotti contro i gay, dindirindina, baciava in bocca Totò Riina…”.
Ministri in piazza. Il ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini, giunta in piazza ricorda che “i Dico sono una proposta saggia per il Paese. Non c’è alcuna polemica, solo diversi punti di vista. Sarebbe strano se la ministra per le Pari opportunità non fosse qui ad ascoltare persone che sperano nella regolarità”. “Essere qui, a sostegno di una proposta del governo per allargare i diritti ai conviventi, è grande civiltà. Discutere sul fatto che i ministri vanno a rispondere a domande su un provvedimento che loro stessi hanno votato è sorprendente”, commenta il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.
Polemiche nella maggioranza. Malumori all’interno della maggioranza per i ministri in piazza. Il segretario Ds Piero Fassino assicura che non ci sarà alcun passo indietro sulle coppie di fatto, che saranno “avviate nuove politiche per la famiglia e per incrementare le nascite” e che “chi partecipa a quell’iniziativa lo fa per convinzione, non per l’incarico che ricopre”. Rosy Bindi invita alla cautela, avverte che la manifestazione di oggi “potrebbe anche far male” alla legge “perché se si esagera nell’esibire le ragioni contro gli altri, questo potrebbe rendere più difficile il percorso”. Francesco Rutelli chiarisce che il provvedimento rientra comunque nel programma di governo ma la priorità economica e sociale – aggiunge – è garantire il potere di acquisto delle famiglie o un lavoro non precario per i giovani.
Mastella perplesso su tenuta governo. Il leader dell’Udeur e ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ribadisce il suo no al ddl e aggiunge: “Ho sempre detto che sui Dico il governo non può cadere ma comincio ad avere le mie perplessità. Se c’è irriverenza non c’è rispetto reciproco. Temo che i Dico possano essere un elemento di frattura dentro alla coalizione, se diventano elemento ideologico e ci si irrigidisce”. Al Guardasigilli, il giudizio di Prodi sui ministri scesi in piazza “pare francamente tardivo”.
Centrodestra: governo in confusione. “La manifestazione – dice Sandro Bondi, coordinatore di FI – è solo espressione di una cultura individualistico-libertaria che nasconde il ghigno violento e prepotente del pensiero dominante di cui la sinistra è portabandiera”. Maurizio Gasparri (An) propone che la Cdl scenda in piazza “senza simboli di partito, con gli italiani che non accettano la distruzione dei valori della famiglia”. Per il leader della Lega Umberto Bossi “gli omosessuali hanno pur dei diritti che devono essere riconosciuti per legge ma se sono gli stessi diritti della famiglia tradizionale è il caos. Quei poveracci, tuttavia, hanno qualche diritto”.
(Repubblica.it, 10 marzo 2007)
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