Crescita 2007 verso il 2 per cento deficit molto più basso del previsto

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Le prime stime della Trimestrale. Pronto il bonus fiscale

La vecchia stima dell’1,3% verrà rivista al rialzo dal governo
Il disavanzo potrebbe calare al 2,5% contro l’obiettivo del 2,8

di BARBARA ARDÙ

<B>Crescita 2007 verso il 2 per cento<br />deficit molto più basso del previsto</B>” src=”http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/economia/conti-pubblici-38/trimestrale-stime/afp_9913603_36550.jpg” width=”200″ /> </font> </p> <p><font size=Il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa


ROMA – Una settimana al massimo e il Tesoro dovrebbe presentare le prime stime sulla Trimestrale di cassa, che a fine mese dovrebbero approdare in Parlamento. Stime che sembrano dimostrare che i conti pubblici stanno andando molto meglio del previsto. Sicuramente meglio di quanto contenuto nel Programma di stabilità presentato a fine anno a Bruxelles. È in decisa crescita il prodotto interno lordo, che nel 2007 potrebbe arrivare al 2 per cento, come previsto dall’Unione europea. Insomma una replica del 2006. La ripresa dunque inizia a farsi sentire con il Pil che guadagnerebbe ben sette decimi di punti rispetto alle previsioni del governo, che aveva messo in conto l’1,3 per cento.

L’effetto di questa crescita inaspettata, soprattutto se accompagnata da un cospicuo recupero di evasione fiscale, dovrebbe essere un forte surplus di entrate (già realizzato del resto nel 2006). Questo surplus dovrebbe produrre una diminuzione del deficit 2007 rispetto all’attuale obiettivo del 2,8 per cento, sul quale si è impegnato il governo con la Finanziaria 2007. C’è chi pensa che il disavanzo possa scendere al 2,4-2,5 per cento del Pil. Una buona performance, visto che l’Unione europea per promuoverci sul fronte dei conti pubblici ci chiede un rapporto deficit/Pil sotto il 3 per cento.


La prima conseguenza è che il temuto cartellino giallo da parte dell’Unione sarà probabilmente scongiurato. Il problema ora è capire cosa vorranno fare il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa e il governo: seguire la strada del risanamento e presentarsi a Bruxelles con i conti ancora più in ordine del previsto, oppure restituire agli italiani quel “di più” che si è riusciti a portare a casa? Una cifra che può variare tra i 3 e i 6 miliardi di euro, ma che probabilmente si attesterà su una via di mezzo. È possibile che Padoa-Schioppa voglia abbassare il deficit solo fino al 2,7% e restituire il resto.

Promesse di restituzione, del resto, ce ne sono già. Il premier Romano Prodi ha annunciato un abbattimento dell’Ici sulla prima abitazione, una manovra che costerebbe 2,5 miliardi, da restituire prima dell’acconto di giugno. Si è poi parlato di intervenire per agevolare gli affitti e per distribuire qualcosa agli “incapienti”, quei soggetti che hanno un reddito così basso che essendo esenti dalle tasse sono anche destinati a rimanere a bocca asciutta di fronte alle diminuzioni di aliquote o all’aumento delle detrazioni fiscali.

Buone intenzioni che devono però confrontarsi con spese non preventivate e di cui il governo non potrà non tenere conto. Una ci viene imposta direttamente da Bruxelles e riguarda l’estensione dei tagli del cuneo fiscale anche alle imprese concessionarie. Eventuali ritocchi al provvedimento avrebbero un costo di circa un miliardo di euro. Un altro miliardo dovrebbe invece andare a spese urgenti chieste da Di Pietro per infrastrutture e Anas. Dunque non è detto che rimanga poi molto da restituire agli italiani.


(Repubblica.it, 12 marzo 2007)

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