Berlino, la cerimonia dei 50 anni dei Trattati

by redazione | 24 Marzo 2007 0:00

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Nella capitale tedesca la celebrazione ufficiale della nascita dell’Ue

Presenti capi di stato, capi di governo e ministri dei Paesi membri dell’Ue. Ma non mancano le polemiche

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BERLINO – L’Europa riparte da Berlino. Si apre domenica nella capitale tedesca il vertice che celebra i 50 anni dell’Unione con una grande kermesse popolare a fare da sfondo al dibattito politico che vede i 27 alla ricerca di una difficile mediazione sul nuovo Trattato costituzionale. Mentre il Papa da Roma ammonisce [3]l’Ue a non dimenticare la propria identità cristiana e il presidente del Consiglio Romano Prodi afferma che serve una «nuova laicità ». [4]
Per celebrare il compleanno dell’Europa, Angela Merkel – cancelliere tedesco e presidente di turno Ue – ha convocato a Berlino i capi di stato e di governo dell’Unione che domenica adotteranno, in una cerimonia solenne, una ‘Dichiarazione’ destinata a sancire il rilancio della Ue e la fine dell’impasse nella riforma istituzionale. «Noi prendiamo sul serio le osservazioni di tutti i Paesi membri, ma dobbiamo anche dire alla gente, entro le elezioni europee del 2009, in che modo si dovrà andare avanti», ha detto il cancelliere: la ‘Dichiarazone di Berlino’ – di cui è stata diffusa la bozza – si conclude infatti con un appello alla difesa delle conquiste dell’Unione e al tempo stesso al «continuo rinnovamento dell’architettura dell’ Europa»in conformità all’evolversi dei tempi. «E per questo oggi, 50 anni dopo la firma dei Trattati di Roma, noi siamo uniti nell’obiettivo di porre l’Unione europea, fino alle elezioni del parlamento europeo nel 2009, su una rinnovata base comune», si legge alla fine della ‘Dichiarazione’.

Il documento – sul quale è stato raggiunto un faticoso consenso sul testo proposto dalla presidenza tedesca – sarà firmato domenica dalla Merkel, unitamente al presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e a quello del parlamento europeo Hans-Gert Poettering. Ma alla vigilia della firma – un documento che i tedeschi sperano diventi per il futuro quello che sono stati i Trattati di Roma per il suo mezzo secolo appena trascorso – sono evidenti divisioni e difficoltà. Come dimostrano i documenti finali dei due più grandi gruppi politici europei diffusi al termine delle tradizionali riunioni del Pse e del Ppe. Neanche una parola sulla Costituzione europea nel testo dei popolari, grande enfasi sulla necessità di un nuovo Trattato in quella dei socialisti.

Monta intanto la polemica sulle «radici cristiane» dell’ Europa. Fa discutere il mondo politico italiano ed europeo il fermo richiamo del Papa sulla necessità di tenere nella dovuta considerazione queste radici. Un monito che ha investito prima Roma, aprendo un immediato dibattito politico, e che ha raggiunto con la stessa forza Berlino, dove i 27 cercano faticosamente di riallacciare le fila dell’integrazione proprio sulla base del Trattato costituzionale. «Mi sono adoperato lungamente per introdurre il riferimento alle radici cristiane nella Costituzione europea – ha affermato Prodi – non esserci riuscito non vuol dire però che il testo le disconosca. Ci sono momenti in cui bisogna chiudere con il passato. Ora serve una nuova laicità fondata sul dialogo».

Poche ore dopo le parole del Papa contro un’Europa che «senza Cristo rischia di congedarsi dalla storia» Prodi, nel suo intervento al congresso dei vescovi europei, è tornato su questa ferita ancora aperta tra i cattolici. Da parte sua, il segretario dei Ds Piero Fassino, intervenuto alla riunione dei socialisti a Berlino, ha detto che nella costruzione dell’Europa il contributo della cultura cristiana è innegabile ma si affianca a quello di altre tradizioni culturali.

In mattinata, ricevendo i vescovi europei a Roma, Papa Benedetto XVI ha delineato il suo sogno di una Europa «realistica ma non cinica, ricca di ideali e libera da ingenue illusioni, ispirata» al Vangelo. E ha ammonito a non dimenticare la propria identità cristiana e a salvaguardare il diritto alla »obiezione di coscienza« sui diritti fondamentali. I popoli e i governi europei – ha chiesto – non dimentichino le radici cristiane, altrimenti l’Europa rischia la »apostasia da se stessa«. E questo quando la denatalità la ha incamminata verso il »congedo dalla storia« e mentre restano le sfide della integrazione della solidarietà. Intanto, a poche ore dall’inizio del Consiglio straordinario, la gente si affolla attorno alla Porta di Brandeburgo tra i tendoni bianchi che ospitano mostre e offrono gastronomia rigorosamente ‘europea’, in attesa del grande concerto rock di domenica che durerà tutto il pomeriggio e si concluderà con l’esibizione di Joe Cocker.

(Corriere.it, 24 marzo 2007)

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  2. REGOLA CARATTERE: #
  3. Papa da Roma ammonisce : http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/24/papa_europa.shtml
  4. Romano Prodi afferma che serve una «nuova laicità ». : http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/03_Marzo/24/prodi_radici_cristiane.shtml
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