Reddito di cittadinanza: in Campania ha riguardato 3.469 persone, vale a dire solo il 12,1% degli ammessi alle graduatorie

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La Regione ha stanziato 77 milioni di euro. Le peculiarità della legge che ha istituito la misura di contrasto alla povertà. Conclusa la prima fase dell’esperimento. Per il 2007 la legge è stata rifinanziata per 30 milioni di euro

NAPOLI – Durante il convegno sulla povertà a Napoli, il professor Marco Musella, Dipartimento Tea dell’Università Federico II, ha svolto un intervento per spiegare il nesso tra disoccupazione e povertà e legata a quest’analisi la “filosofia” del reddito di cittadinanza in Campania. La prima considerazione del professor Musella è che la legge sperimentale varata e applicata in Campania dal 2004 non è una misura universale, ma è uno strumento di lotta alla povertà. “La cittadinanza – dice Musella – come obiettivo e non come presupposto. L’ipotesi tradizionale degli economisti e dei sociologi si basa sul nesso diretto tra disoccupazione e povertà. Questa impostazione analitica, implica dunque anche una problematicità sulle politiche di contrasto alla povertà stessa. Ci sono, cioè, timori che la pura erogazione monetaria in sostegno dei più poveri possa rendere più difficile la soluzione dei problemi occupazionali, peggiorando quindi alla lunga la stessa condizione di povertà. Una sorta di circolo vizioso, invece che virtuoso.


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 Pannella

“Persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione, si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità  renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa”.

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