Ancora ignoti i dettagli, ma conterrà misure per ridurre le emissioni di gas serra. La mossa rischia di lasciare ancora più isolata l’amministrazione Bush
La Cina si appresta a licenziare un documento per contrastare il riscaldamento globale “Hu Jintao è consapevole che non si tratta solo di un problema ambientale, ma di sviluppo”
Una fabbrica di Yutian, in Cina
PECHINO – La feroce rivalità che oppone Cina e Stati Uniti, dopo tanti motivi di tensione e preoccupazione potrebbe finalmente avere anche degli effetti positivi. Pechino, sempre più ossessionata dalla volontà di affermarsi come grande potenza mondiale, sembra decisa a portare la sfida a Washington non solo nel campo del commercio, nella corsa alle materie prime e al controllo dello spazio, ma anche su quello della responsabilità ambientale.
Così, all’indomani della pubblicazione dell’allarmante rapporto dell’Onu sui cambiamenti climatici e all’indomani dalle prime aperture di George W. Bush sulla necessità di ridurre i consumi di petrolio, la Cina sembra decisa a voler mostrare al mondo di saper far meglio dell’America anche su questo terreno.
Davanti all’ostinato rifiuto della Casa Bianca a sottoscrivere qualsiasi tipo di regolamento per il controllo delle emissioni di gas serra, giustificato anche con la volontà di non voler fornire vantaggi alla concorrenza asiatica, Pechino ha annunciato un mossa che se confermata dai fatti rischia di sparigliare il dibattito internazionale sulla lotta al riscaldamento globale e la necessità di estendere e rafforzare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto al termine della scadenza del 2012.
In dichiarazioni alla stampa, diversi funzionari del governo cinese hanno annunciato che il Paese è pronto a pubblicare il suo primo piano nazionale contro il cambiamento climatico. “Il documento è già stato approvato dal governo e sarà presto pubblicato”, ha spiegato Xu Huaqing, membro della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, citato oggi dal South China Morning Post.
Secondo Xu il piano mostrerà l’adesione della Cina alle raccomandazioni delle Nazioni Unite sull’ambiente, contenute nel rapporto sul cambiamento climatico presentato venerdì a Parigi. “Le autorità sono seriamente preoccupate dagli effetti che siccità, ondate di calore estremo e alluvioni possono avere sulla crescita economica”, ha aggiunto Qin Dahe, capo del servizio meteorologico cinese. “Il governo – ha proseguito – sta prendendo la questione in maniera molto seria, il presidente Hu Jintao è consapevole che non si tratta solo di un problema ambientale, ma di sviluppo”.
Qin non ha voluto precisare cosa contenga esattamente il piano sul clima, limitandosi a precisare che Pechino è impegnata soprattutto a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre la sua dipendenza dall’utilizzo del carbone, la fonte energetica in assoluto più dannosa all’ambiente. “Si tratta di un obiettivo estremamente difficile e ambizioso – ha detto ancora – ma il governo è consapevole dell’urgenza di questa necessità”. Il piano, ha precisato Zou Ji, un esperto di politiche climatiche all’Università popolare della capitale, sarà approvato in via definitiva entro la fine dell’anno e fisserà obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra, introducendo anche delle misure per fronteggiare i cambiamenti.
Si tratta di una svolta importante, per quanto da sottoporre ancora alla prova dei fatti. Sarà importante vedere innanzitutto se il piano conterrà solo un elenco di buone intenzioni o se fisserà regole vincolanti per l’industria nazionale. Poi sarà fondamentale verificare se gli obiettivi saranno effettivamente perseguiti e raggiunti. E’ probabile inoltre che al momento di rinegoziare il Protocollo di Kyoto la Cina insista a voler anteporre alle politiche ambientali la necessità di completare lo sviluppo del Paese, ma l’annuncio di Pechino, che in sostanza ammette di essere una delle prime potenziali vittime del riscaldamento globale, apre comunque prospettive incoraggianti.
Dimenticate auto elettriche, monorotaie e tapis roulant: abiteremo in new town in cui la cosa più importante sarà l’ascensore. Perché la densità arriverà a diecimila persone per chilometro quadrato Come dimostra il primo prototipo: Songdo, Corea
Dopo una settimana che ha fatto tremare il governo tre condizioni su cinque poste dalla Lega sono state accettate dai Cinque Stelle. L’appello di Conte è stato, alla fine, raccolto ma il destino del governo resta sospeso
Per i giudici amministrativi la maggiorazione del 7% destinata ai gestori come remunerazione per il capitale investito andava abolita. Intanto l’Autorità si inventa un nuovo balzello. Il Consiglio di Stato boccia le bollette dell’acqua: «Non tengono conto della volontà espressa dai cittadini» con il referendum. E soprattutto hanno maggiorazioni non dovute