Operaio schiacciato dall’asfaltatrice. Il primo morto del 2007
Dal sito di Articolo 21, che tiene una rassegna sui morti per causa di
È il primo morto sul lavoro di questo 2007 appena agli inizi. Il triste primato ieri a Livorno, la vittima un operaio di origine marocchina, di 44 anni, che è mortoierimentrestava lavorando alla nuova viabilità interna all’Interporto di Guasticce, in provincia di Livorno.
Si chiamava Abdel Alì Hattouti, ed era alla guida di una macchina asfaltatrice quando il mezzo si è improvvisamente ribaltato schiacciando l’operaio che è mortosul colpo. In pochi minuti si è consumata la tragedia. Il giovane operaio nordafricano viveva regolarmente inItalia da 8 anni e abitava aVicarello (Livorno) dove si era fatto una famiglia con la moglie italiana Caterina da cui aveva avuto un figlio. Secondo una prima ricostruzione Abdel stava guidando l’asfaltatrice durante la realizzazione di alcuni marciapiedi con ilcompitodi compattare il bitume: il mezzo si è ribaltato propriomentre, a retromarcia, Hattoutiha cercato di salire sopra il marciapiede. La barra protettiva dell’abitacolo in pratica gli ha schiacciato la testa. Èmorto sul colpo.«Unatragedia incredibile – spiega Marco Susini, presidente dell’interporto Amerigo Vespucci – e anche inspiegabile ». Perché accaduta a un operaio esperto. Hattouti era un dipendente regolarmente assunto della Di Gabbia di Livorno, azienda specializzata nel rifacimento delle strade. La ditta aveva i lavori in subappalto da un’azienda di Grosseto che aveva vinto la gara d’appalto generale per l’interporto. Un’azienda in regola: «Ma, anche se è necessario aspettare l’esito delle indagini per capire esattamente cosa sia successo – commenta il segretario della Camera del lavoro di Livorno, PieroNocchi – se l’incidente è accaduto vuol dire che qualcosa non ha funzionato». Nel 2006 imorti sul lavoro nella sola Toscana sono stati 74: uno ogni 5 giorni. E la media non si è smentita con questo tragico inizio del 2007: «Quest’anno comincia in modo drammatico – conclude Nocchi – c’è una continuità con il tragico bilancio del 2006 che dimostra che è necessario rafforzare la legislazione e i controlli».
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