Le politiche sulla famiglia in Italia e in Germania
L’analisi di Chiara Saraceno su due Paesi a lungo simili e legati da n
Mentre l’Italia si attarda in discussioni ideologiche e guerre tra ministeri,
ROMA – Sono molte le similitudini tra Italia e Germania in tema di famiglia: dalle norme costituzionali che la tutelano a un’organizzazione pratica fondata sulla separazione del lavoro tra uomini e donne, al welfare. Ora, però, i tedeschi sono riusciti a fare delle politiche della famiglia una priorità bipartisan, avvicinandosi alle scelte dei paesi nordici. Mentre l’Italia sembra essersi fermata, attardata in discussioni ideologiche e in guerre di confine tra ministeri senza portafoglio. E’ questa la sintesi delle considerazioni espresse su “lavoce.info” da Chiara Saraceno, professore ordinario di Sociologia della famiglia presso la facoltà di Scienze politiche di Torino e, per diversi anni, membro della Commissione di Indagine sulla Povertà e l’esclusione sociale presso
La saraceno ricorda come Italia e Germania abbiano due norme costituzionali molto simili per quanto riguarda la famiglia: “La sua protezione come ‘società naturale fondata sul matrimonio’. E l’organizzazione pratica ancora in larga misura fondata su una netta divisione del lavoro tra uomini e donne, in Germania incentivata anche dal sistema fiscale. In entrambi i paesi le istituzioni religiose hanno un ruolo importante nelle politiche sociali pubbliche. Entrambi hanno visto la presenza di un grande partito di ispirazione cristiana e cattolica”.
“A lungo i due paesi sono stati simili anche nello scarso sviluppo dei servizi sociali, per le persone non autosufficienti e per i bambini molto piccoli. Anche se in Germania la questione della non autosufficienza è stata affrontata dal 1993 con una forma di assicurazione obbligatoria. Mentre l’Italia fino a ieri poteva vantare una diffusione delle scuole materne più capillare e, dal 2000, una legge sui congedi genitoriali che apre timidamente ai padri. Condividono anche l’essere tra i paesi europei a più bassa fecondità, anche se per vie diverse: in Italia prevale il figlio unico, in Germania vi è una consistente percentuale di donne, specie tra le più istruite, che non hanno neppure un figlio, ma chi ne ha, ne ha almeno due”.
Ma come è cambiata
”Da fanalino di coda delle politiche famigliari – continua -,
Ma cosa ha pesato positivamente nel contesto tedesco? L’unificazione. “Essa – conclude
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