Se l’Etica si fa Legge e perde di vista la persona
A margine del caso Wleby. Una riflessione di Ida Dominijanni
(il manifesto, 24 dicembre 2006)Related Articles
40 anni di obiezione di coscienza
Don Milani, uno dei protagonisti dell’obiezione di coscienza – Foto:cipec-cuneo.org
Sono trascorsi 40 anni dalla legge sull’”obiezione di coscienza” e mentre state leggendo questo articolo è in corso un Convegno a Firenze promosso dallaCnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile)e dal Movimento Nonviolento proprio per celebrare l’approvazione della legge 772 del 15 dicembre 1972. Un grande merito della legge fu di aver contribuito ad introdurre l’idea che la “Patria” non significa soltanto il territorio dello Stato da difendere a fronte di eventuali attacchi nemici, ma, più in generale, l’insieme dei valori comuni che fondano l’ordinamento di un Paese. Per “difenderli” occorre anche la difesa armata ma soprattutto forme d’ impegno sociale, culturale ed educativo. Bene. Scripta manent.
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UN PESSIMO SEGNALE
Insieme alla violenza che ha sfigurato il grande, pacifico corteo del 15 Ottobre, è scattato il timer del “partito della paura”, ha ripreso quota la voglia di leggi speciali (il ministro Maroni), è resuscitata la legge Reale (Antonio Di Pietro). Fino al divieto opposto alla Fiom di svolgere, il 21 di ottobre, il suo corteo. E’ il day-after dell’incendio romano, l’annuncio del più classico deja-vu: la spirale violenza-repressione.