by redazione | 13 Dicembre 2006 0:00
Presentato alla Provincia di Roma il Rapporto sui diritti globali
(ASCA) – Roma, 13 dic – I diritti come nuova bussola della
societa’, sia dei governi che degli organismi sovranazionali,
in modo da affiancare la globalizzazione dei diritti a quella
economica e restituire il ruolo di governo mondiale alla
politica. Oggi, come conseguenza del liberismo sfrenato, i
destini dei paesi sono invece decisi da meccanismi di natura
economica, quali il Fondo monetario internazionale,
Mondiale o l’Organizzazione mondiale del commercio. Duecento
multinazionali gestiscono un quarto della ricchezza
mondiale.
Questo il senso del ”Rapporto sui diritti globali 2006”,
patrocinato dalla Cgil e giunto al suo quarto anno di vita,
che si vuole proporre, ha dichiarato il suo curatore, Sergio
Segio, come ”strumento della politica e non solo, con dati
rigorosamente selezionati, per mutare le cose, con quella
determinazione senza cui la disuguaglianza non avra’ mai
fine”. ”Per cambiare, infatti, bisogna conoscere”, scrive
Segio, mentre ”la realta’ della poverta’ non e’
adeguatamente conosciuta”. Un volume di circa 1300 pagine
basato sull’analisi dei rapporti stilati sia da fonte
istituzionali che non, come ong, associazioni e movimenti, e
con cui si delinea lo stato dei diritti dell’anno precedente,
ma si indicano anche le prospettive per il futuro.
Il volume e’ stato presentato oggi nel corso di un incontro
organizzato a Palazzo Valentini, nell’ambito della
manifestazione ”I nodi da sciogliere”, ossia la settimana
dei diritti organizzata dalla Presidenza del Consiglio della
Provincia di Roma. Coordinata da Cecilia D’Elia, presidente
della Commissione delle Elette della Provincia, alla tavola
rotonda hanno partecipato, oltre a Marigia Maulucci della
Cgil, Raffaella Bolini (Arci), Patrizio Gonnella (Antigone) e
Maurizio Gubbiotti (Legambiente), ossia i rappresentanti di
alcune delle altre associazioni che sostengono il rapporto.
”E’ un lavoro un po’ unico – ha sottolineato Segio – , altri
rapporti, anche a livello internazionale sono autorevoli, ma
settoriali. La nostra prospettiva e’ quella dei diritti visti
come interdipendenti, non esiste una frattura, anzi va
denunciata, fanno tutti parte di un medesimo mosaico, pena il
rischio di incentivare il conflitto tra di loro”.
Si parte cosi’ dai diritti economico-sindacali, per passare a
quelli sociali, ai diritti umani, civili e politici, e
concludere con i diritti globali, ecologico-ambientali.
Impossibile rendere conto di tutte le violazioni dei diritti
denunciate in 1300 pagine, ma secondo Segio alla base
dell’attuale situazione ci sono due questioni fondamentali:
primo, la spirale guerra-terrorismo-guerra, con gli attentati
dell’11 settembre 2001 che hanno provocato un restringimento
della democrazia; secondo, la disuguaglianza
economica-sociale, che non colpisce solo il sud del mondo, ma
anche i paesi piu’ sviluppati, se si considera che, le 500
persone piu’ ricche del mondo, hanno un reddito superiore a
quello di mezzo miliardo.
red/red/alf (segue)
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2006/12/roma-segio-porre-diritti-come-nuova-bussola-societa/
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