Oltre 200 milioni di bambini hanno subito rapporti sessuali o altre forme di violenza. 19 milioni le donne che nel 2005 sono state colpite dal virus dell’Hiv e 2 milioni i bambini fino ai 14 anni. Questi sono i dati allarmanti del rapporto Unicef “La condizione dell’infanzia nel mondo 2007” presentati nel corso di un convegno a Roma l’11 dicembre 2006. Secondo i dati dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni hanno subito rapporti sessuali forzati e altri abusi fisici nel 2002. Questi dati sono contenuti tutti nel rapporto dell’organizzazione internazionale per l’infanzia: “in alcuni paesi – si legge nel documento -, dove non c’è un’età minima per il consenso ai rapporti sessuali e al matrimonio, i bambini sono esposti alla violenza da parte del partner. Si stima che 1,8 milioni di bambini siano coinvolti nell’industria del sesso a fini commerciali”. Nel 2005 quasi la metà dei 39 milioni di persone affette dal virus dell’Aids erano donne. Un sondaggio su 24 Paesi dell’Africa subsahariana ha rivelato che due terzi o più delle ragazze non hanno una conoscenza esauriente dell’Hiv: l’ignoranza e la scarsa informazione, oltre a causare gravi conseguenze alla vita delle donne stesse, espone al rischio d’infezione i bambini, poiché i neonati possono essere infettati dalla madre sia durante la gravidanza che durane il parto o l’allattamento. Sono altissime le cifre riguardanti i matrimoni precoci e le gravidanze fuori dal matrimonio. Nel mondo il 36% delle donne tra i 20 e i 24 anni si sono sposate prima di avere compiuto 18 anni, soprattutto nell’Asia meridionale e nell’Africa subsahariana. “I motivi che spingono i genitori ad acconsentire ad un matrimonio precoce – spiegano gli esperti dell’Unicef -, possono essere la necessità economica o la convinzione che il matrimonio protegga le bambine dalla violenza sessuale e dalle gravidanze fuori dal matrimonio, che allunghi l’età feconda delle bambine o garantisca l’obbedienza nei confronti della famiglia del marito”. Si stima che oltre 130 milioni di donne e bambine siano state sottoposte a mutilazioni e quindi alle relative gravi conseguenze di salute che queste menomazioni implicano. “Il giorno in cui le donne e le bambine avranno le stesse opportunità di ricevere un’istruzione – afferma Ann M. Veneman, direttore generale Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia -, di far parte di un governo, di raggiungere l’autosufficienza economica ed essere protette da ogni forma di violenza e discriminazione, sarà il giorno in cui la promessa dell’uguaglianza di genere verrà realizzata e la missione dell’Unicef per un mondo a misura di bambini potrà essere completata”. Il rapporto La condizione dell’infanzia nel mondo 2007 è dedicato alla vita delle donne nel mondo perché l’uguaglianza di genere è collegata al benessere dei bambini. Quando le donne vivono pienamente e attivamente la loro vita, i bambini crescono bene. Il rapporto del 2007 intende fornire una mappa per accelerare i progressi verso l’uguaglianza di genere attraverso l’istruzione, i finanziamenti, la legislazione, le quote legislative, il coinvolgimento di uomini e bambini, l’empowerment delle donne e studi e dati migliori. Secondo l’Unicef, “promuovendo l’uguaglianza di genere e il ruolo delle donne si imprime un effetto propulsivo a tutti gli altri obiettivi: dalla riduzione della povertà e della fame alla salvaguardia della vita dei bambini; dal progresso della salute materna alla garanzia dell’istruzione universale; dalla lotta all’Hiv/Aids a quella alla malaria e alle altre malattie, fino a garantire, al contempo, la sostenibilità ambientale”.
Per scaricare il rapporto Unicef 2007, clicca qui.
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