“G8, festa in caserma dopo il morto”
Il carabiniere che sparò a Giuliani: non lo uccisi io. Il Prc: commissione d´ inchiesta
(La Repubblica, GIOVEDÌ, 30 NOVEMBRE 2006, Pagina 31 – Cronaca)
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Perché l’Italia non va in piazza
In tutto il mondo milioni di persone protestano per i propri diritti e contro la corruzione: da Rio de Janeiro a Istanbul, dal Cairo a Sofia. Ma nel nostro Paese, nonostante le ragioni non manchino, non succede nulla
Volti, scritte, colori. Bocche aperte per le urla o chiuse, serrate, per evitare i gas. Braccia in alto in segno di pace, braccia in basso, sulla nuca, per difendersi dai calci e dalle manganellate. Dita che puntano il cielo, dita che puntano gli scudi dei poliziotti. Occhi, scuri, azzurri, verdi. Nerissimi. Teste rasate, totalmente, parzialmente, orecchini, tatuaggi, cravatte. Giacche, magliette, torsi nudi. Seni nudi o corpi totalmente coperti. Gonne e pantaloni. Lacrimogeni, getti d’acqua. Bolle sulla pelle, escoriazioni. Lacrime. Risate. Danze e rabbia. Corpi immobili o fermati in movimento.
Bauman: “Non c’è spiegazione senza teoria il fattore umano sarà sempre necessario”
L’ideatore della “modernità liquida”: “Un naturalista può descrivere l’albero ma non può sapere come si sente, questo è compito dell’esperienza soggettiva”
Il fattore umano spariglia ogni previsione. Quando entra in campo, i conti non tornano quasi mai. E non esistono computer tanto potenti da neutralizzare questa variabile.