Finanziaria e lavoro: I sindacati chiedono cambiamenti
La manovra al Senato
Cgil, Cisl e Uil spingono perché nella legge Finanziaria, ora all’esame del Senato, siano accolte alcune osservazioni in materia di lavoro che le confederazioni avevano già sollecitato presso l’altro ramo del Parlamento e che erano giunte ad un’importante, parziale acquisizione.
Si tratta di norme che riguardano la malattia dei collaboratori, il recupero della base contributiva per le cooperative sociali, la salvaguardia dei compensi dei co.co.co., l’emersione dal ‘nero’, i lavori socialmente utili, l’indennità per i lavoratori sospesi dall’attività produttiva.
A tale scopo Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Tiziano Treu, per spiegare i contenuti delle modifiche richieste e le motivazioni che le rendono coerenti e compatibili con l’impostazione complessiva delle manovra economica in tema di lavoro.
Malattia dei collaboratori
“Pur contenendo importanti aperture di principio –scrivono le confederazioni a Treu- il testo approvato non offre soluzioni soddisfacenti rispetto a due elementi: il periodo di carenza che –dicono le confederazioni- va ristretto ad eventi morbosi “fino a tre giorni”; la durata della copertura economica per la quale il periodo di 20 giorni è oggettivamente troppo breve se raffrontato a collaborazioni di durata annuale o anche semestrale, inoltre non è correlato alla durata del rapporto di collaborazione, il che rischia di introdurre ingiustizie”. La proposta di Cgil Cisl Uil è perciò quella di usare la regola proporzionale, istituendo una proporzione di un quinto rispetto alla durata della collaborazione, e di considerare i 20 giorni come ‘plafond minimo’ per tutti.
Recupero base contributiva cooperative sociali
“Va definito –si legge ancora nella lettera- il raggiungimento del versamento contributivo sul 100% dei salari nel settore della cooperazione sociale, da realizzarsi in un arco di tempo triennale a far data dal 1 gennaio ’07, superando definitivamente il D.P.R. 602/71, e realizzando così un importante recupero della base contributiva oltreché il sostegno ai diritti previdenziali dei lavoratori”.
Salvaguardia compensi collaboratori coordinati e continuativi “L’attuale formulazione del testo –prosegue la lettera- non appare sufficiente a salvaguardare il livello dei compensi percepiti dai collaboratori, né, soprattutto, ad impedire che l’incremento contributivo, su cui le scriventi organizzazioni sindacali hanno da sempre espresso un giudizio positivo che viene qui confermato, non si risolva in una diminuzione del reddito del collaboratore. A tale riguardo –proseguono le confederazioni- va introdotta una norma che programmaticamente dichiari il diritto, per il collaboratore, di percepire un reddito non inferiore a quanto goduto al 31/12/06, facendo eventualmente leva sul principio di proporzionalità rintracciabile nell’art. 63 del D. Lgs. 276/03 che, in caso di rapporto che abbia lo stesso committente, non può determinare, a contribuzione crescente, un reddito inferiore per il collaboratore”.
Emersione dal nero
Cgil, Cisl e Uil evidenziano due elementi:
-“Dotazione del Fondo nazionale: pur apprezzandone l’istituzione, la dotazione del Fondo FELI è assolutamente insufficiente, anche alla luce del punto seguente;
-Copertura contributiva pregresso lavoratori emersi: l’attuale formulazione determina una perdita del montante contributivo di un terzo a danno del lavoratore, dato che l’unico apporto è messo a carico dell’impresa, nella misura dei 2/3, e si dichiara esplicitamente che la misura della pensione verrà calcolata sul montante risultante. Riteniamo questa limitazione ingiustamente penalizzante per i lavoratori, e –prosegue la lettera delle confederazioni a Treu- pertanto chiediamo che si predispongano misure per l’integrale copertura contributiva del lavoro pregresso nel limite dei 60 mesi”.
Lavori socialmente utili
Pur apprezzando la norma, contenuta nel testo della finanziaria approvato alla Camera, che consente ai Comuni fino a 5 mila abitanti di assumere lavoratori socialmente utili, Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario ampliarne la portata, elevando a 10 mila il numero di abitanti, per poter ottenere risultati significativi.
Sospensioni dell’attività lavorativa
A parere di Cgil, Cisl e Uil, va modificata la norma che consente la concessione dell’indennità di disoccupazione nei casi di sospensione, allungando l’attuale durata di 65 giorni annui, e cancellando l’esclusione delle sospensioni programmate, per ampliare la fruizione della prestazione, con particolare riferimento alle zone turistiche, termali, ecc. nelle quali sono presenti attività, e quindi rapporti di impiego, inferiori al ciclo annuale.
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