Aids in calo in Italia, ma resta l’allarme mondiale

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40 milioni le persone affette dall’Hiv sul pianeta, quasi 3 milioni i decessi. In Italia 130 mila i sieropositivi, in diminuzione l’incidenza annua. I dati dal ministero della Salute in occasione della presentazione della Giornata mondiale

ROMA – Un’epidemia dai mille volti, che cambia col trascorrere delle epoche, che prende le sembianze dei popoli che infetta. L’Aids, dunque, non può essere aggredito con un’unica ricetta di intervento, ma con un piano più complesso e mirato. Perché al livello planetario sono 39 milioni le persone affette dal virus da immunodeficienza, secondo i dati del 2006 resi noti oggi dal ministero della Salute in occasione della presentazione della giornata mondiale contro l’Aids ( che si celebra il 1 dicembre). Poco meno di 3 milioni invece i decessi per malattie collegate all’Aids, con un incidenza di 4,3 milioni di nuove infezioni ogni anno, di cui 2,8 ml, ovvero il 65%, nell’Africa sub-sahariana, e con un 50% di incremento, dal 2004, delle infezioni nell’Europa dell’est dove la malattia progredisce ad una velocità maggiore a quella africana. Si assiste dunque ad un allargamento dell’infezione, che produce significativi effetti anche sul piano sociale: “Le famiglie dove c’è anche solo una persona malata – spiega la dottoressa Francesca Racioppi, dell’Oms Europa – assistono ad una diminuzione della produzione del reddito del 60-80%. E lì dove l’Aids colpisce paesi già poveri, questo risulta un dato drammatico”.


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