Reesom, le torture non bastano per ottenere l’asilo politico

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Il caso dell’eritreo Reesom

di GIOVANNI MARIA BELLU

I pigri cliché della comunicazione sono più forti dei principi della Costituzione. Così, testardi come muli e ciechi come pipistrelli, innumerevoli giornali e televisioni continuano a definire in blocco “clandestini” gli immigrati che arrivano in Italia via mare. L’ultimo comma dell’articolo 10 della nostra carta fondamentale (“lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”) sembra essere stato abrogato dalle antenne e dalle rotative. Eppure sono ormai anni che associazioni umanitarie, singoli volenterosi, docenti di diritto e anche qualche maestro elementare (perché il concetto è alla portata di un bambino) spiegano che circa la metà del carico umano delle “carrette del mare” è costituito da persone che si trovano proprio nelle condizioni descritte dall’articolo 10. Definirli a priori “clandestini” è come chiamare “hooligans” tutti quelli che vanno allo stadio.


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Rapporto Regione Lazio-Idos. Le “seconde generazioni” sono a quota 55.452 (più di 1 straniero su 10 è nato sul posto). Dei bambini stranieri presenti nella scuola primaria laziale, circa 1 su 2 è nato in Italia (44,1%)

Quella baraccopoli in riva al mare

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 Sulla spiaggia di Schiavonea si accampano i migranti che raccolgono clementine Raccoglitori di agrumi per 25 euro al giorno, di notte dormono in tende improvvisate lungo lo Ionio, vicino al porto di Corigliano

Immigrazione in Italia: verso un nuovo decreto flussi?

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  Ancora attese per entrare in Italia – foto: gazzettadellavoro.com

Poco più di un mese fa, il 16 maggio, il ministro degli interni Cancellieri, mitigando alcune affermazioni perentorie delle settimane precedenti, confermava sostanzialmente che non era intenzione del governo approvare un nuovo decreto flussi per regolarizzare i migranti presenti sul territorio e per assecondare la sempre copiosa richiesta di nuovi ingressi.

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