I farmaci italiani sono i piu’ cari d’Europa

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Altroconsumo ha selezionato 18 medicinali presenti in 8 paesi. A Roma il 30% in più che a Londra

(La Repubblica, MERCOLEDÌ, 27 SETTEMBRE 2006, Pagina 40 – Cronaca)

ROMA – Stessa pastiglia, stessa marca. Ma quel farmaco, quell´identica confezione destinata a curare l´ulcera o l´osteoporosi, costa a Roma il 30 per cento in più che a Londra. Costa più che se la si comprasse in Belgio, Spagna, Portogallo, Olanda e Francia. Percentuali che pesano. Soprattutto se si considera che la spesa farmaceutica quest´anno è cresciuta dell´11%, e ogni italiano ha pagato medicinali per 115 euro mentre altri 232 li sborsava lo Stato.
A raccontare il poco allegro primato italiano – peggio di noi stanno solo i tedeschi – è un´indagine dell´associazione Altroconsumo che tra i farmaci più venduti ha selezionato i 19 presenti in otto paesi – in Italia sono di fascia A rimborsati dal servizio sanitario – e ha comparato i prezzi di fabbrica e quelli al banco. Risultato? L´Italia risulta il paese meno caro per quanto riguarda i prezzi di fabbrica: in Francia costano infatti il 13% per cento in più, in Belgio il 25%. Ma se si va a guardare il prezzo finale in farmacia la situazione si inverte. L´Italia diventa uno dei paesi più cari, il 32 % in più rispetto alla Gran Bretagna che ha i prezzi migliori.
Il motivo? Tasse alte, spiegano ad Altroconsumo visto che in Italia l´Iva sui farmaci è del 10 per cento, in Spagna del 4%, in Francia del 2. e in Gran Bretagna non c´è. Ma non solo.
«Il servizio sanitario riesce a spuntare buoni prezzi con i produttori, altrimenti sceglie un medicinale equivalente da inserire nella fascia A. Il vantaggio viene però vanificato dalle quote che spettano ai grossisti – il 6,5 % – e ai farmacisti, il 26,7. Percentuali sul prezzo del farmaco e non sul numero di confezioni come accade in altri paesi». E come l´associazione vorrebbe, oltre alla liberalizzazione del mercato e alla vendita di alcuni farmaci nei supermercati.


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