Proposta di legge: “Un codice per identificare i poliziotti“

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(La Repubblica, GIOVEDÌ, 15 GIUGNO 2006)

Pagina 30 – Cronaca

Proposta di legge della parlamentare : una tutela per loro e per i cittadini. L´opposizione: così si scatena una caccia all´uomo

“Un codice per identificare i poliziotti“

Deiana (Prc): forze dell´ordine, un numero su casco o divisa. Ed è polemica

Per Gasparri (An) è una “intimidazione“ I sindacati: nulla da temere

CATERINA PASOLINI
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ROMA – A New York i poliziotti hanno il nome sulla divisa, in Spagna il numero di matricola ben in evidenza. In Italia una proposta di legge perché siano identificabili – ma solo con una cifra, un codice posto sulla giacca o sul casco di agenti e carabinieri – provoca polemiche. Se infatti il centro sinistra difende l´idea, dall´opposizione piovono accuse di voler scatenare una vera e propria «caccia all´uomo». E tra i diretti interessati, i sindacati di polizia, c´è chi parla di «schedatura inaccettabile» ma anche chi ripete: «Noi poliziotti onesti da quella proposta non abbiamo nulla da temere».
Il decreto legge contestato è stato presentato dal vicepresidente della commissione difesa della Camera, Elettra Deiana, di Rifondazione Comunista, che ne aveva proposto uno simile dopo i fatti del G8 di Genova. «Allora nonostante mostrassi il mio cartellino di parlamentare venni colpita alla testa violentemente da poliziotti col volto coperto, non identificabili. Credo che in uno Stato democratico agenti e militari non siano cowboy o sceriffi e la responsabilità di certi atti non può ricadere in modo generico sull´istituzione Forze dell´ordine chiamate ad un compito delicato, ma sui singoli o sui dirigenti».
«Quel numero tutela i cittadini ma anche gli stessi agenti o carabinieri: servirà a non far mai di tutta l´erba un fascio», sottolinea l´esponente dei Verdi Paolo Cento. «Aiuterà a non screditare tutto il Corpo per singole azioni illegali», aggiunge Vittorio Agnoletto, storico leader del Social Forum. Ma le loro parole non convincono certo l´opposizione. Maurizio Gasparri di An ribatte infatti che si tratta di «una proposta intimidatoria: troppo facile per qualche esponente dei centri sociali accusare l´agente X58 di qualunque malefatta», mentre Fabrizio Cicchitto di Forza Italia è «nettamente contrario perché si aprirebbe una caccia all´uomo esponendo gli agenti alle vendette personali».
E tra polemiche e accuse, i diretti interessati sembrano i più tranquilli. «Non abbiamo nulla da temere da questa proposta, noi non andiamo in manifestazione per picchiare la gente», dice Giorgio Innocenzi, segretario del sindacato di polizia Consap. «In generale penso che chi si comporta in maniera onesta non ha motivo di preoccuparsi all´idea che un cittadino possa identificarlo», sostiene Orlando Minerva del Siulp. Mentre Franco Maccari del Coisp parla all´opposto di «schedatura inaccettabile» e Filippo Saltamartini del Sap chiede che smettano «gli attacchi alle forze di polizia».

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