Amnesty scrive a Prodi e Mastella: “Basta complicità su voli Cia“

by redazione | 14 Giugno 2006 0:00

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L`organizzazione internazionale presenta un rapporto sulle `rendition`
“I governi europei ne discutano a Bruxelles e collaborino alle indagini“


Amnesty scrive a Prodi e Mastella
“Basta segreti e complicità su voli Cia“

ROMA – La denuncia c`era già nel rapporto annuale, ora Amnesty passa all`azione politica contro la complicità europea nei trasferimenti illegali di prigionieri voluto dagli Stati Uniti. L`organizzazione internazionale che si batte per il rispetto dei diritti umani punta il dito contro i paesi europei, tra i quali quattro membri dell`Unione (Germania, Italia, Svezia e Gran Bretagna, Macedonia, Bosnia Erzegovina, Turchia,) che si sono resi complici di una grave infrazione delle leggi internazionali e chiede loro di “smettere di non vedere quanto di male c`è stato finora“.

La Sezione Italiana di Amnesty International, così come hanno fatte altre sezioni nazionali nei loro paesi, ha scritto oggi al presidente del Consiglio, Romano Prodi, e al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, affermando che “la complicità e le omissioni degli Stati coinvolti, contrarie ai loro obblighi di diritto internazionale e interno, hanno contribuito fortemente a rendere possibili gli abusi connessi a questa prassi illegale e tra tali paesi vi è anche l`Italia“.

L`organizzazione per i diritti umani descrive nel rapporto `Partner in un crimine: il ruolo dell`Europa nelle `rendition` Usa`, il trasferimento illegale di tredici persone nell`ambito di sei operazioni di `rendition` che chiamano in causa sette paesi europei, quattro dei quali membri dell`Ue. Il rapporto analizza i vari livelli di coinvolgimento di questi Stati, evidenziando come essi, in base al diritto internazionale, siano stati complici negli abusi dei diritti umani commessi nell`ambito delle `rendition`. Questa, sottolinea Amnesty International, è una pratica illegale in cui una persona viene arrestata illegalmente e trasferita in segreto in un paese terzo, dove è vittima di altri crimini quali la tortura, i maltrattamenti e la `sparizione`.

“Spesso l`Europa si definisce come un punto di riferimento per i diritti umani – sottolinea Claudio
Cordone, Direttore della ricerca di Amnesty International – La scomoda verità è che senza il suo aiuto, ora un po` di persone non starebbero cercando di riprendersi dalle torture che hanno subito in prigioni situate in varie parti del mondo. Gli Stati europei devono porre fine all`approccio basato sul detto `occhio non vede, cuore non duole` e adottare tutte le misure necessarie per porre fine alla pratica delle `rendition` nel loro territorio“.

Inoltre, ha aggiunto Cordone, “gli Stati europei non devono nascondere la propria complicità nel programma Usa delle `rendition` dietro lo schermo dei propri servizi segreti. Alcuni Stati hanno addirittura consegnato persone alla Cia, assumendosi pertanto la responsabilità delle torture e degli altri abusi loro inflitti“.

In base al diritto internazionale, gli Stati che facilitano il trasferimento di persone verso paesi in cui è noto, o dovrebbe essere noto, il rischio che queste subiranno gravi abusi dei diritti umani, sono complici di questi stessi abusi. Le singole persone che si rendono complici di sequestri di persona, torture e `sparizioni` dovrebbero essere considerate responsabili sul piano penale.

Il programma di `rendition` ha anche messo in luce il fatto che i servizi segreti Usa possono svolgere operazioni coperte in Europa, al di fuori della legge e senza essere chiamati a rendere conto delle proprie azioni. L`Ue deve assicurare lo sviluppo di un quadro di regole che disciplini le attività dei servizi segreti nazionali ed esteri.

Il rapporto di Amnesty International si basa su registri di volo, inchieste giornalistiche, dichiarazioni di agenti dell`intelligence, denunce di organizzazioni non governative e indagini della magistratura. Tutte queste fonti fanno suonare sempre più false le affermazioni dei paesi europei riguardo alla mancanza di un loro ruolo nelle `rendition`. “La continua negazione, da parte degli Stati europei, del proprio coinvolgimento nelle `rendition` e la mancanza di qualsiasi significativa risposta da parte dell`Ue, con l`eccezione del Parlamento europeo, rappresentano un grave problema, non solo per la credibilità di questa
istituzione ma anche per l`efficacia delle misure anti-terrorismo – ha commentato Dick Oosting, direttore dell`Ufficio di Amnesty International
presso l`Ue.

In ambito italiano il rapporto di Amnesty International sulle `rendition` fa riferimento al rapimento dell`imam egiziano conosciuto con il nome di Abu Omar, da parte di agenti della CIA, evidenziando come, dai molteplici elementi disponibili, appaia inverosimile che tale operazione sia stata svolta senza che alcun pubblico funzionario italiano ne fosse a conoscenza. Amnesty International chiede al governo italiano di contribuire efficacemente a fermare la pratica delle `rendition`, dichiarando pubblicamente tale impegno, avviando inchieste imparziali e accurate e cooperando attivamente alle indagini internazionali e interne già in corso.

In particolare, l`organizzazione per i diritti umani chiede che alle autorità italiane di collaborare con la magistratura chiedendo l`estradizione delle persone per cui è stato emanato un mandato di arresto e di fornire alla stessa tutte le informazioni a propria
disposizione circa le azioni compiute da agenti della CIA prima, durante e dopo il rapimento di Abu Omar.

(La Repubblica, 14 giugno 2006)

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