Rapporto EUMC. Rom discriminati in Europa
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“Rom discriminati nell`istruzione“: l`accusa dell`Eumc.
La segregazione l`ostacolo maggiore: l`Osservatorio chiede nuove strategie. Prioritari un reale libero accesso e la lotta all`analfabetismo degli adulti. “Troppo diffuso il ricorso ai programmi speciali dei disabili mentali“
ROMA – Rom svantaggiati nell`istruzione, “oggetto di discriminazione ed esclusione diretta e sistematica”: è la nuova denuncia dell`Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia (Eumc) che ha diffuso ieri una relazione generale sulla situazione dei rom e dei traveller nel settore dell’istruzione nei paesi dell`Ue. “La nostra relazione mostra che i sistemi di istruzione nei paesi dell`UE non assolvono al loro compito nei confronti degli alunni rom – ha dichiarato Beate Winkler, direttore dell`Eumc – Il risultato è che gli alunni rom tendono ad abbandonare prematuramente la scuola, cosa che li priva delle qualifiche che permetterebbero loro in seguito di essere competitivi sul mercato del lavoro”. Ha inoltre aggiunto: “Resta ancora molto da fare, in particolare per quanto riguarda la segregazione che, in tutte le sue forme, rimane l`ostacolo maggiore per i bambini rom e traveller nel sistema dell`istruzione. Benché i necessari strumenti politici e giuridici siano stati posti in essere, è necessario agire sul campo, in particolare a livello locale, per applicare le misure in modo più efficiente”.La relazione dell`Eumc rileva che la segregazione degli alunni rom e traveller nell`istruzione sussiste ancora in molti paesi dell`Ue, “a volte come effetto involontario di politiche e prassi, talvolta come risultato della segregazione residenziale”. “L`errata assegnazione e quindi la sovrarappresentazione degli alunni rom nei programmi di istruzione speciale per handicappati mentali resta particolarmente diffusa in alcuni Stati membri. – segnala il rapporto – Sebbene i tassi di iscrizione e di frequenza degli alunni rom siano leggermente migliorati, restano comunque bassi. Nella maggior parte dei paesi il passaggio all`istruzione secondaria è particolarmente scarso”.
Secondo l’organismo servono nuove strategie che tengano conto del coinvolgimento dei rappresentanti dei rom per combattere e garantiscano l`eliminazione dei requisiti amministrativi per l`iscrizione l’accesso all`istruzione realmente libero per gli alunni rom, l`istituzione di programmi per genitori-insegnanti, la riduzione dell`analfabetismo della popolazione adulta e l`attenzione verso i programmi prescolastici. “Laddove è presente la segregazione dei bambini rom e traveller, le autorità dovrebbero adottare strategie di desegregazione. – spiega il rapporto – L`assegnazione dei rom a sistemi di istruzione speciale deve essere costantemente monitorata. L`istruzione interculturale dovrebbe essere integrata nei programmi di istruzione e piani di studio nazionali. Tali misure potrebbero includere l`insegnamento in lingua rom da parte di insegnanti di madrelingua rom, l`inclusione della storia e della cultura dei rom e dei traveller nei libri di testo, l`assunzione di un maggior numero di insegnanti rom e una specifica formazione interculturale per gli insegnanti. Infine, deve essere posto in essere un sistema ufficiale di raccolta dei dati, in linea con gli standard sulla protezione dei dati, per documentare l`implementazione delle politiche sui rom”.
In questo quadro generale di particolare rilievo i progetti innovativi implementati in molti Stati membri, spesso con il supporto dei programmi di istruzione dell`UE, come Comenius o Leonardo. Anche il programma Phare è stato molto utile secondo l’Eumc per i progetti rom durante la fase di adesione dei dieci “nuovi” Stati membri. Beate Winkler ha concluso affermando che “La situazione dell`istruzione degli alunni rom e traveller mostra quanto sia fondamentale che l`UE e gli Stati membri potenzino i loro sforzi per risolvere il problema della discriminazione dei rom. Uno scarso livello di istruzione è direttamente collegato a condizioni di vita precarie, ad un alto livello di disoccupazione, a condizioni abitative inferiori agli standard e uno scarso accesso ai servizi sanitari. Abbiamo bisogno di un`implementazione più vigorosa e di politiche sostenute da risorse adeguate, affinché i rom ottengano finalmente pari opportunità in Europa”.
La relazione completa sul sito: www.eumc.eu.int
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