L`illusione dell`Inail: diminuiscono incidenti le morti bianche

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Infortuni sul lavoro

L`illusione dell`Inail: diminuiscono incidenti le morti bianche

L`Inail vede rosa. Nel 2005, secondo l`istituto, gli infortuni sul lavoro sono diminuiti così come gli incidenti mortali. Un calo del 2,8%, e per le morti bianche addirittura del 10%. Dati “assolutamente provvisori e sovrastimati“, ribatte però la Cgil, che tengono conto solo degli infortuni e non, ad esempio, delle malattie professionali. Stando ai dati Inail, aggiornati al 20 marzo scorso, gli incidenti sui luoghi di lavoro sono stati 939.460 contro i 966.699 del 2004, con un calo del 2,8%. Se si considera i soli casi mortali, il decremento sarebbe ancora piu` significativo: nel 2005 sono stati 1.195 contro i 1.328 del 2004 (-10%). La tendenza e` ancora piu` evidente se si considerano i dati del 2001, quando gli incidenti furono oltre un milione e 23 mila e i casi mortali oltre 1.500. L`Inail sottolinea pero` che per i casi mortali, dati i criteri di rilevazione adottati e i tempi tecnici di definizione, e` necessario un periodo di consolidamento `piu` congruo`, vale a dire che il dato 2005 e` ancora parziale e non confrontabile con quelli, piu` consolidati, relativi agli anni precedenti.

A causa degli infortuni registrati – rileva ancora l`Inail – nel 2005 sono state perse circa 17 milioni di giornate di lavoro per circa 28 miliardi di euro complessivi. Gli incidenti, in percentuale sugli occupati, si concentrano soprattutto nell`industria (318.909 infortuni totali, 518 dei quali mortali) con un picco all`interno del settore nelle costruzioni (99.837 incidenti 253 dei quali mortali). Nei servizi gli incidenti complessivi l`anno scorso sono stati 335.378, 434 dei quali mortali mentre in agricoltura si sono registrati 66.220 infortuni, 126 dei quali mortali.

L`Inail sottolinea che le donne rappresentano un quarto degli incidenti complessivi ma che la percentuale scende sensibilmente per gli incidenti mortali (82 morti bianche al femminile su 1.195 casi complessivi, quindi molto al di sotto del 10%) soprattutto in considerazione del fatto che i lavori più a rischio sono quasi sempre prevalentemente di sesso maschile. Hanno invece una percentuale di incidenti (soprattutto mortali) più alta della media i lavoratori extracomunitari con 132 morti accertate nel 2005 e 113.553 infortuni complessivi. Per i lavoratori atipici il dato sugli incidenti è in crescita, in controtendenza rispetto ai lavoratori dipendenti, soprattutto a causa dell`aumento del numero di questi lavoratori. Nel 2005 i parasubordinati assicurati all`Inail erano circa un milione, in aumento del 10% rispetto al 2004. Nel 2005 gli infortuni tra questi lavoratori sono stati 7.678, oltre il 5% in più rispetto al 2004. Per quanto riguarda il territorio infine la riduzione complessiva degli infortuni (-2,8%) ha interessato tutte le regioni ad esclusione di Calabria, Abruzzo e Sardegna. La migliore performance in percentuale tra le regioni più grandi é stata quella del Veneto con il 5,8% degli infortuni in meno mentre la Lombardia ha segnato un -1,8% e il Lazio un -0,7%.

Cgil: dato sovrastimato
Secondo la segretaria confederale della Cgil Paola Agnello Modica per fare un`analisi comparata è “necessario aspettare i dati definitivi“. “I dati diffusi oggi dall`Inail – spiega la sindacalista – sono assolutamente provvisori. Poi riguardano solo gli infortuni e non le malattie professionali quando la stima dell`Oil dice che le morti per infortunio sono un quinto del totale delle morti per cause di lavoro. Secondo le stime dell`Organizzazione internazionale del lavoro gli infortuni sul lavoro causano 350.000 morti complessive mentre le malattie professionali ne causano 1,7 milioni“.

La Cgil chiede di monitorare l`andamento delle malattie professionali ma soprattutto di tenere conto della presenza di una larga area di lavoro nero. “Circa il 6% degli incidenti mortali – dice Agnello Modica – accade il primo giorno di lavoro (l`11% in edilizia) quindi questo ci fa pensare che si tratti di lavoratori non regolarizzati che vengono iscritti dal datore di lavoro al momento dell`incidente. Così come sappiamo che a causa della precarietà del lavoro molti infortuni non gravi non vengono denunciati. La stessa Inail stima che gli infortuni non denunciati a causa di lavoro nero siano circa 200.000 l`anno“. La Cgil infine chiede di definire un aumento delle prestazioni per chi ha subito un incidente sul lavoro. L`ultima finanziaria – conclude – ha concesso alle aziende di poter pagare un premio assicurativo più basso sulla base dei dati al 30 aprile che però sono assolutamente parziali, mentre i lavoratori infortunati aspettano ancora un adeguamento delle prestazioni“.

(www.rassegna.it, 3 maggio 2006)

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