Arriva la nuova direttiva Bolkestein servizi liberalizzati solo a metà

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(da La Repubblica, MERCOLEDÌ, 05 APRILE 2006, Pagina 40 – Economia)

IL PROVVEDIMENTO

La Commissione presenta la proposta dopo le modifiche richieste dal Parlamento europeo

Arriva la nuova direttiva Bolkestein servizi liberalizzati solo a metà

Non si potrà lavorare nei paesi Ue con norme e salari del paese di origine

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BRUXELLES – La Commissione europea ha presentato ieri una nuova proposta di direttiva per la libera circolazione dei servizi profondamente riveduta e annacquata rispetto alla precedente «direttiva Bolkestein». In sostanza il nuovo testo riprende tutti gli emendamenti che erano stati introdotti dal Parlamento europeo sulla base di un´intesa tra il gruppo popolare e quello socialista. La direttiva dovrà ora passare all´esame dei governi, dove si spera non verrà troppo modificata, prima di tornare al Parlamento per l´approvazione definitiva.
«La questione era se continuare ad ammirare una proposta di direttiva inutilizzabile, oppure fare qualcosa per i servizi in Europa. Abbiamo deciso di fare qualcosa per i servizi in Europa», ha spiegato il commissario al Mercato Interno Charlie McCreevy riferendosi al fatto che il testo precedente, molto liberale, non aveva alcuna possibilità di venir approvato dal Parlamento e anche dai governi francese e tedesco.
La nuova proposta di direttiva elimina, come era stato proposto dagli eurodeputati, il «principio di origine» in base al quale i prestatori di servizi potevano operare in qualsiasi stato membro sulla base delle condizioni normative e salariali del paese di origine. Essa mantiene anche le numerose eccezioni introdotte dagli emendamenti parlamentari, che escludono dalla liberalizzazione i servizi finanziari, quelli di pubblica utilità, i trasporti, le telecomunicazioni, le agenzie di lavoro interinale, il gioco d´azzardo e le cure sanitarie. Rispetto alla richiesta del Parlamento, invece, è stata reintrodotta la liberalizzazione dei servizi giuridici.
Anche se fortemente annacquata, la direttiva sancisce comunque il principio della libera circolazione dei lavoratori nel settore dei servizi, che d´ora in poi non avranno più bisogno di alcun tipo di autorizzazione da parte delle autorità del Paese in cui decidono di operare.
Ad integrare il documento, la Commissione ha deciso di accompagnare la direttiva con una comunicazione, affidata al commissario per gli affari sociali Vladimir Spidla, che regolerà le condizioni in base alle quali si potranno prestare servizi in uno stato membro diverso dal proprio. La norma preserverà le garanzie sociali, di sicurezza e salariali del paese in cui si opera. Tuttavia farà esplicito divieto di frapporre ostacoli amministrativi al lavoro di cittadini provenienti da un altro Paese dell´Unione. Spidla ha già anticipato che perseguirà ogni tipo di infrazione a questo principio «con tutti i mezzi a disposizione».
Il nuovo testo sarà esaminato dai ministri della competitività che si ritroveranno a Graz per fine aprile. McCreevy conta che la direttiva possa essere approvata entro l´anno.

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