Congresso CGIL: Conclusione unitaria, aspettando il vento di aprile

by redazione | 4 Marzo 2006 0:00

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Congresso Cgil

Conclusione unitaria,
aspettando il vento di aprile

Si è concluso oggi pomeriggio a Rimini, in modo pienamente unitario, il XV congresso nazionale della Cgil con la votazione dei documenti politici e con l’elezione – a larghissima maggioranza – del Comitato Direttivo, composto da 161 membri.

Il documento politico, votato a larghissima maggioranza, approva la relazione del segretario generale al congresso, i contributi emersi dal dibattito e le conclusioni di Guglielmo Epifani e ripercorre le principali battaglie e proposte avanzate in questi anni dalla Confederazione in particolare su mercato del lavoro, politiche per l’immigrazione, welfare, beni comuni e formazione.

Il congresso ha inoltre approvato diversi ordini del giorno, fra cui si ricordano, quello sulla pace; sull’ambiente; sulla TAV; in difesa della 194; sulla sentenza della Corte di Cassazione sullo stupro; sull’impegno della Cgil nel referendum contro la riforma della Costituzione; sulla Direttiva Bolkestein; sulla Rai ed il suo insostituibile ruolo di servizio pubblico; sull’educazione; la ricerca e l’infanzia, sui vigili del fuoco e sui beni culturali. Inoltre il congresso ha approvato due delibere sull’organizzazione interna della Cgil; una riguarda il patto associativo fra Nidil e le categorie della Cgil; l’altra avvia il percorso di unificazione fra la Filtea e la Filcem.

Il Comitato Direttivo si è poi riunito ed ha eletto il segretario generale, come prevede lo Statuto della Confederazione.
Guglielmo Epifani è stato eletto con 140 voti favorevoli su 147 votanti, 5 contrari e 2 schede bianche, pari al 96.55% dei voti validi.

Le conclusioni di Epifani
La crescita zero del nostro Pil segna lo zero in condotta delle politiche economiche di questo governo`. Lo ha detto il leader della Cgil Guglielmo Epifani, nel corso del suo intervento conclusivo al XV Congresso della Cgil: `Alla crescita zero si reagisce dicendo che il rapporto debito-Pil è migliorato dello 0,01 per cento. Per cortesia, facciano le persone serie`. Ha poi aggiunto: `E da quello che si sa del programma del centrodestra, mi pare che non abbiano capito nulla di quanto è accaduto, ribadendo le stesse ricette`.

`Oggi – ha aggiunto Epifani – difendere il contratto nazionale è un cosa che dobbiamo sostenere. Perché il contratto nazionale non ha un valore antico, come qualcuno dice, ma un valore moderno. Il valore del contratto dà forma alla solidarietà e all`identità del nostro paese. Confindustria deve rendersi conto di questo`.

Epifani non si rassegna all`impossibilità di raggiungere un`intesa con Cisl e Uil sulla riforma del modello contrattuale. Concludendo il congresso di Rimini, Epifani ha sottolineato che “su questo punto, non secondario, ci sono divisioni“ con le altre due confederazioni sindacali. “Non possiamo far finta di nulla – ha detto – perché un problema c`è“. Il leader della Cgil ha aggiunto che pur non condividendo, ma comprendendo, la posizione della Cisl e del suo segretario non si rassegna, comunque, al fatto che non si possa arrivare “a un`intesa con noi e la Uil sulle regole della democrazia sindacale“. E al segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha così replicato: “Non credo che possiamo lasciar perdere. C`è il bisogno di arrivare a regole unitarie“.

Per Epifani “Prodi ha usato il linguaggio della verità. Noi gli diciamo che con grande lealtà e rigore verificheremo atto dopo atto, mese dopo mese, il rispetto degli impegni che qui ha annunciato“. “Bisogna tenere alto il nostro profilo di autonomia. Ma gli unici timori che ho non sono legati alla nostra autonomia, ma all`eventualità che il vento di cambiamento non dovesse esserci. Di quello avrei veramente paura“.

Riguardo all`accordo con l`Unione, se andasse al governo: “L`ho chiamato accordo legislativo, non per avere una gabbia, ma perché se vogliamo prendere l`iniziativa dobbiamo stilare un impegno con il profilo di una legislatura. Vogliamo un impegno anno dopo anno: un lungo periodo di risarcimento, non solo del reddito, per lavoratori e pensionati`. Per Epifani `patto fiscale vuol dire molte cose: far partire il governo da dove è giusto partire, più giustizia fiscale, lotta all`evasione, al lavoro nero, una nuova idea di cittadinanza, le ragioni inclusive di un nuovo welfare, dare simbolo e sostanza a una nuova politica economica`.

“Se da qui ad un mese soffierà il vento del cambiamento, e soffierà, avrà i contorni del nostro quadrato rosso, del cuore di tutte le nostre compagne e compagni“. Così Epifani ha concluso il suo intervento.

(www.rassegna.it, 4 marzo 2006)

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