CARCERI E SANITA`. Le carceri scoppiano, 1 su 4 tossicodipendente

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(La Repubblica, GIOVEDÌ, 02 MARZO 2006, Pagina 28 – Cronaca)

Nel 2005, 57 suicidi e 59 mila detenuti: erano la metà 15 anni fa. Le cifre dell´emergenza e l´allarme del Dap: la situazione è grave

Le carceri scoppiano, un detenuto su 4 tossicodipendente

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ROMA – Un dramma raccontato dai numeri: 59.523 detenuti, il 27 per cento tossicodipendenti, cinque mila con l´Aids, 1 su cinque con disagi psichici, 57 suicidi nel 2005 che però diventano 80 se si aggiungono i 23 casi rubricati sotto la voce “decessi per cause da accertare“. Un fallimento documentato dalle parole di chi amministra e governa le carceri: «Non abbiamo la materiale possibilità di garantire, a causa del sovraffollamento, quanto previsto da norme e regolamenti» dice Sebastiano Ardita, responsabile detenuti del Dap, «siamo fuori dalle regole». Un´auto-accusa mai pronunciata in modo così netto.
Se è vero che la civiltà di un paese si misura anche dalla qualità del proprio sistema penitenziario, l´Italia è fuori classifica, laggiù in fondo, sconfitta. Adesso, a camere chiuse, fallita l´amnistia, è lo stesso Dap, braccio operativo del ministero della Giustizia sulle carceri, ad alzare bandiera bianca. Lo fa in un convegno – «Salute in carcere: parliamone senza censure» – durante il quale il dramma viene fuori, appunto, senza censure. Lo stesso Dap chiede di graziare tre detenuti con gravi problemi di salute. Arriva il messaggio di Ciampi: «L´impegno per il recupero dei detenuti dà concretezza ai valori costituzionali». Quello di papa Ratzinger: «Occorre affermare il rispetto della dignità umana di chi ha violato la legge». E anche quelli del presidente del Senato Marcello Pera e della Camera Pier Ferdinando Casini. «Eppure – denuncia Antigone – le ultime leggi approvate, la ex Cirielli e quella sulla droga aumenteranno di decine di migliaia il numero dei detenuti». “Ristretti orizzonti“, organizzazione che monitora la vita all´interno delle carceri, accusa: «I suidici nel 2005 sono 58, 22 i decessi per cause da accertare, cinque gli omicidi». Mostra tabelle con nomi, cognomi e indirizzi dei penitenziari. Il ministro Castelli manda anche lui un messaggio scritto: «Il governo ha sempre garantito l´assistenza sanitaria ai detenuti».
(c.fus.)

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