by redazione | 9 Febbraio 2006 0:00
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(da Il manifesto 9 febbraio 2006)
Glaxo, per gli africani medicinali fasulli
Il vaccino contro la malaria è efficace al 40%. Un milione di morti l`anno per questa malattia
MAURIZIO GALVANI
I profitti a volte sanno di un sapore sporco. E` il caso della ditta farmaceutica inglese GlaxoSmithKline (Gsk), la più grande società farmaceutica europea che ieri ha denunciato un aumento record dei guadagni per il 2005 (più 10% in un anno) e la possibilità di una nuova strategia di crescita. Una volta fosse acquisita la compagnia svizzera Seronio, si allargherebbero gli affari alla Pfizer, nel settore alimentare. La Gsk annovera – tra le altre cose – la fortuna provocata dalla vendita record sul mercato dei suoi vaccini, un 15% in più di commercializzazione e vendita di questi prodotti. Tuttavia evita di dire che la medesima società non ha fatto nulla per contrastare la vendita nei paesi più poveri del trattamento antimalarico Halfan (in sciroppo e in pillole) che aveva un`efficacia terapeutica solo del 40% invece che del 100%. Ovvero una povera madre di famiglia ha falllito di salvare suo figlio fin dall`inizio, nel momento nel quale si è affidata a questo programma. Magari suggerito da qualche esperto Oms. La contraffazione dei farmaci non è un business recentissimo: già è stato denunciato agli inizi degli anni 2000 e ora la Food Drug Administration (Fda) – la società di controllo Usa – ha rivelato che il 10% dei medicamenti è contraffatto tra le nazioni ricche ed il 50% in Asia ed in Africa. Il sito internet della Gsk presenta il felice proposito dello sradicamento delle più insidiose delle malattie ma, in realtà, ogni anno muoiono ancora un milione di bambini/e e di donne a causa della malaria. Il giro d`affari dei marchi falsificati è pari a miliardi di dollari e quando a una società si fa notare che il racket potrebbe approfittare di questa situazione, non prende le misure adeguate di controdifesa.
Il caso dello sciroppo Halfan che ha agito al 40% delle sue proprietà terapeutiche e che – una volta analizzato, conteneva una quantità inconsueta di sulfamidici – è esemplare. La «questione» è esplosa prima in Ghana e, dopo questa circostanziata denuncia, anche in Nigeria e in Sierra Leone. E` ben documentato dalla rivista «Internazionale» che, in Usa con sede in Virginia, c`è una banca dati – la Pharmaceutical security institute (Psi) – che conterebbe un elenco di tutti i farmaci contraffatti delle 18 maggiori compagnie mondiali. Le suddette informazioni però non vengono divulgate poiché ogni rivelazione diverrebbe un capo di accusa e, secondo un patto non ufficiale, nessuna società vuole favorire la concorrenza. Pure se è a scapito della salute di un cittadino. E` difficile venire a conoscenza del fatto che ben 60 mila pillole di Halfan, provenienti dalla Cina con traguardo la Nigeria, sono state bloccate in Belgio.
La complicità della GlaxoSmithKline deriva dalla semplice constatazione che i responsabili della ditta farmaceutica non «rischiano» di denunciare un commercio illecito e rischiare che il consumatore punisca il «suo» prodotto. Rare volte e, solo poche compagnie, hanno contribuito a stilare un elenco di questi traffici illeciti. Mentre sarebbe più giusto che i farmaci falsificati fossero denunciati come viene fatto per la diffusione delle malattie infettive.
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