Italia: stipendi a +3,1%, ma quelli militari aumentano del 12%

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(da Unimondo.org)

Italia: stipendi a +3,1%, ma quelli militari aumentano del 12%

Mentre in Italia le retribuzioni sono cresciute nel 2005 del 3,1% rispetto all`anno precedente, le Forze dell`ordine hanno registrato un aumento delle retribuzioni dell`8,9% e i i militari della Difesa hanno segnato un aumento dei salari del 12%: lo rivelano i dati diffusi oggi dall`Istat. A dicembre l`indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una crescita dello 0,1% rispetto al precedente mese di novembre. Complessivamente, nel 2005 l`indice delle retribuzioni segna un progresso del 3,1%, rispetto allo stesso periodo del 2004, ed è il dato più alto dal 1997. Nel 2005 l`inflazione è invece cresciuta dell`1,9%.

L`Istat segnala che l`aumento delle retribuzioni orarie registrato nel 2005 è stato possibile soprattutto grazie agli aumenti consistenti registrati all`inizio dell`anno e comunque è stato concentrato in alcuni settori (edilizia, forze dell`ordine, credito e commercio). Gli incrementi segnalati in questi quattro comparti spiegano il 40% dell`aumento complessivo del 2005. Nel credito e nelle assicurazioni l`aumento del 2005 rispetto al 2004 è stato del 3,2% mentre nel commercio l`incremento è stato del 5,4%. Nell`edilizia l`incremento delle retribuzioni in media annua 2005 rispetto al 2004, è stato del 4,7%. L`Istat segnala che alla fine di dicembre risultavano in vigore contratti per il 69,6% (8,4 milioni di dipendenti) dell`economia mentre erano in attesa di rinnovo contratti per il 30,4% del monte retributivo totale.

Naturalmente i dati di dicembre non tengono conto dell`accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici raggiunto a gennaio per un totale di circa 1,6 milioni di dipendenti interessati nè della scadenza proprio a fine dicembre di numerosi contratti. Se infatti a fine dicembre avevano il contratto in vigore circa 8,3 milioni di dipendenti per il 69,6% del monte retributivo osservato, se si considerano i contratti in scadenza a fine giugno 2006 resterebbero con un contratto in vigore solo il 22,2% dei lavoratori (sempre sulla base del monte retributivo osservato). Tra i contratti in scadenza a fine 2005 ci sono quelli del pubblico impiego per un totale di oltre 2,8 milioni di lavoratori.

Per quanto riguarda gli scioperi – specifica l`Istat – nel periodo gennaio-ottobre 2005 il numero di ore non lavorate per conflitti (originati dal rapporto di lavoro) è stato di 5,5 milioni (il 37,3% in più rispetto al corrispondente periodo del 2004). Di queste, il 60,2% (pari a 3,3 milioni di ore) è da imputare a conflitti per il rinnovo del contratto di lavoro. Nel mese di ottobre, l`analisi per settori di attività economica mette in luce un`elevata concentrazione delle ore di sciopero nel settore dell`industria, e in particolare in quelle metallurgiche e meccaniche (poco più di 400 mila ore non lavorate, pari all`84,1% del totale). [GB]

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