by redazione | 9 Febbraio 2006 0:00
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(Il manifesto 9 febbraio 2006)
Emergenza sfratti, prime Trieste e Prato
800 euro al mese è il prezzo medio di un affitto per un appartamento di 80 metri quadrati nelle periferie delle grandi città
«La proroga varata dal governo è uno scandalo: sono tantissime le città italiane interessate dal problema», dice il Sunia
CINZIA GUBBINI
ROMA
Per risolvere il problema dell`affitto bisogna organizzarsi per un trasloco: o si va a vivere in una città in cui a sindaco si candida un ministro oppure a Bari. Quest`ultima, secondo un sondaggio del Sunia presentato ieri, è infatti l`unica grande città italiana in cui prendere in affitto un appartamento di 80 metri quadrati pesa «solo» per il 40% su un reddito annuale di 15 mila euro (poco più di mille euro al mese, situazione molto diffusa tra i nuclei monoreddito). Spostandosi più a nord o più a sud attraverso undici aree metropolitane italiane, l`affitto lievita: ci vuole il 74% del salario per pagare una casa con le caratteristiche suddette a Roma, il 48% a Palermo. L`indagine è stata compiuta su un campione di 5 mila offerte di locazione: 80 metri quadrati costano 502 euro all`estrema periferia di Bari, 2 mila euro al centro di Milano (non in un`area di pregio). Mediamente, vivere in un appartamento di un quartiere periferico italiano, nelle grandi città, costa 800 euro al mese. In subordine si può decidere di trasferirsi in un Comune in cui si candida un ministro importante del governo in carica – a Roma, dove a sfidare Veltroni ci sono addirittura due titolari di dicastero come Alemanno e Baccini, o a Milano dove corre il ministro dell`istruzione Letizia Moratti. E` infatti per queste due città – insieme a Napoli, che rientra nel quadro un po` perché conta un milione di abitanti, e un po` perché secondo le statistiche delle prefetture presenta un grandissimo numero di nuclei famigliari in forte disagio – che il Consiglio dei ministri ha recentemente varato un decreto di proroga gli sfratti per un anno. Ovviamente si tratta di città che registrano una seria emergenza abitativa. Ma il Sindacato degli inquilini ha tirato fuori le ultime statistiche disponibili del ministero dell`interno – risalenti al 2004 – per dimostrare che quando si parla di allarme sfratti sono altre le città che guadagnano i primi posti in classifica. «Sono dati elaborati dal ministero, e non dalle associazioni degli inquilini – tiene a precisare il segretario del Sunia, Luigi Pallotta, che proprio ieri pomeriggio ha aperto il congresso nazionale del sindacato a Fiuggi – e dimostrano con un`imbarazzante evidenza che è uno scandalo prevedere la proroga soltanto per Milano, Roma e Napoli. Non si capisce quale sia il criterio, se non quello elettorale, si intende».
Nella tabella che mette in fila le città con il maggior numero di sfratti eseguiti per le famiglie residenti in provincia, infatti, è Trieste a fare da capolista. Seguono Milano, Pistoia, Lodi, Vercelli. Nel rapporto tra le richieste di esecuzione di sfratti e il numero delle famiglie residenti in provincia, invece, al primo posto si piazza Prato. Infine, nel rapporto tra provvedimenti di sfratto emessi e il solito numero di famiglie è Roma a primeggiare, seguita a ruota da Trieste, Pisa, Palermo, Cremona, Lodi. Insomma, l`emergenza è presente un po` dappertutto in Italia. Lo conferma, ad esempio, l`assessore all`urbanistica del comune di Prato, Stefano Ciuoffo: «La situazione non è facile, abbiamo molte famiglie sotto sfratto, purtroppo Prato è provincia soltanto da undici anni, fino ad allora è stata praticamente l`estrema periferia di Firenze e questo si fa sentire. Un esempio: anche se abbiamo gli stessi abitanti di Livorno, lì ci sono 12 mila alloggi popolari, noi ne abbiamo solo 1.300. Tuttavia – precisa Ciuoffo – la regione sta mettendo in piedi una seria politica. Il nostro obiettivo è da una parte sostenere gli affitti, dall`altra incentivare la costruzione di alloggi privati da mettere sul mercato a prezzi calmierati. Le proroghe non sono un buono strumento, ma visto che è stato fatto, a noi avrebbe fatto certamente comodo».
Aldilà degli spot elettorali, per uscire dall`emergenza abitativa che non conosce stagioni il Sunia propone una ricetta: «E` tempo di eliminare il canale del libero mercato – dice Pallotta, senza paura di pronunciare un`eresia – e introdurre il `contratto nazionale d`affitto`: associazioni degli inquilini e dei proprietari che si incontrano e contrattano sui canoni d`affitto legali. Non è complicato, basta volerlo».
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