ECONOMIA. Consumi familiari al palo nel 2005. I dati ISTAT
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(La Repubblica, VENERDÌ, 24 FEBBRAIO 2006, Pagina 41 – Economia)
L´Istat: per le vendite al dettaglio un aumento dello 0,4% mentre il tasso tendenziale è del 2,4%
Consumi familiari al palo nel 2005 solo un lieve risveglio a dicembre
Calo generalizzato al Sud. Cedono computer, telefoni e cd
LUCIO CILLIS
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ROMA – Solo un piccolo colpo di reni a dicembre salva i consumi italiani dal baratro. Le vendite al dettaglio nel 2005, hanno infatti registrato secondo l´Istat una crescita complessiva dello 0,4%. A dicembre il totale delle vendite è aumentato del 2,4% rispetto allo stesso mese dell´anno precedente e dello 0,2% rispetto al novembre 2005. Ma nel corso dell´intero anno le vendite al dettaglio hanno recuperato a fatica il “rosso“ registrato nel 2004, che si era chiuso con una variazione negativa dello 0,4%: in pratica solo un aumento contenuto e inferiore al mezzo punto.
Da notare, poi, che l´incremento dello 0,4% è il risultato della media tra la crescita dello 0,9% dei prodotti alimentari e i consumi piatti dei non alimentari. Tra questi ultimi va registrata la pesante crisi dei supporti magnetici e degli strumenti musicali (meno 1,1% tendenziale) e le performance negative dei giochi, giocattoli, sport e campeggio oltre a cartoleria, libri, riviste e giornali (entrambi i gruppi di prodotti a -0,5%). Segno meno anche per la profumeria (-0,3% annuo), informatica e telefonia (-0,2%), utensileria per la casa e ferramenta (-0,2%), gioielli e orologi (-0,1%). Tra gli alimentari, invece, la Cia segnala il “crollo“ del 5,1% dei consumi ortofrutticoli.
Se si guarda invece alla dimensione delle imprese, la grande distribuzione è cresciuta dell´1,3% nella media del 2005, mentre le vendite delle imprese operanti su piccole superfici calano dello 0,3%. Tra i tipi di punti vendita spicca il calo del settore alimentare all´interno degli ipermercati (-0,2%), mentre vanno segnalati i progressi dei grandi magazzini (+2,6%) e degli altri negozi specializzati (+4,2%). Le aree geografiche: nel 2005 sono cresciute le vendite soprattutto nel Nord Ovest (+1,4%) e al Centro (+0,6%), mentre al Sud il totale delle vendite lo scorso anno ha messo la retromarcia, scendendo di quasi un punto percentuale (-0,9%).
I commenti dei commercianti sono diversi: votati ad un cauto ottimismo quelli del centro studi di Confcommercio («ci sono alcuni segnali di risveglio dei consumi anche se è prematuro parlare di ripresa») mentre per il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, «i dati sono ancora molto negativi, non c´è alcuna inversione di tendenza».
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