DEMOGRAFIA. Sulla Terra 141 nuovi nati ogni minuto

by redazione | 26 Febbraio 2006 0:00

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8La Repubblica, DOMENICA, 26 FEBBRAIO 2006, Pagina 25 – Cronaca)

Sulla Terra 141 nuovi nati ogni minuto

L´India il paese dove nascono più individui, la Cina seconda. Sempre più persone nelle aree urbane

Ore 1 e 16: è nato il bimbo 6,5 miliardi

In 5 anni e mezzo la popolazione del mondo cresciuta di 500 milioni

I tassi di crescita demografica sono saliti vertiginosamente dal 1945, con il miglioramento dell´assistenza sanitaria
Il boom si è fermato alla fine del millennio; sei Paesi (cinque dei quali asiatici) sono responsabili di circa la metà delle nascite

LUIGI BIGNAMI

ROMA – Questa notte quando in Italia era l´una e 16 minuti in qualche parte del pianeta è nato una bambino che ha proiettato la popolazione mondiale a 6 miliardi e 500 milioni di unità. Secondo l´International Programs Center degli Stati Uniti, dovremo attendere 6 anni – esattamente alle 22 e 36 del 18 ottobre 2012 – per vedere la popolazione salire a 7 miliardi di uomini. «Si tratta ovviamente di dati statistici, perché nessuno può fisicamente rintracciare il bimbo o la bimba che ha fatto raggiungere tale volume di popolazione mondiale, ma si tratta di dati derivati da proiezioni ben precise», ha spiegato Robert Bernstein, dell´U. S. and World Population Clocks.L´ultimo censimento della popolazione mondiale risale al marzo del 2004. Secondo i dati allora in possesso la Terra raggiunse i 6 miliardi di uomini nel 1999. «Ciò significa che in quell´anno il pianeta aveva superato di 3 volte e mezzo la popolazione esistente agli inizi del 20mo secolo e raddoppiato quella del 1960», ha spiegato Bernstein. Ciò che colpisce è il fatto che la popolazione mondiale ha richiesto solo una dozzina d´anni per passare da 5 a 6 miliardi, il più breve intervallo di tempo mai registrato per fare un salto di un miliardo di persone. «Nel 2006 stanno nascendo 4,1 bambini al secondo, ma considerando le persone che muoiono, (1,8) tale crescita proietta a 74 milioni le persone che incrementeranno entro la fine dell´anno la popolazione del pianeta», spiega Bernstein.I tassi di crescita demografica sono saliti vertiginosamente alla fine della Seconda guerra mondiale, ciò in relazione al miglioramento dell´assistenza sanitaria, ma dopo il picco del 2,1% raggiunto intorno al 1970, la crescita demografica è scesa all´1,3% a partire dal 1999. Oggi è ferma all´1,15%. Sei paesi sono responsabili di circa la metà dell´attuale crescita annuale e sono l´India (16 mln), la Cina (9 mln), il Pakistan (4 mln), la Nigeria (4 mln), il Bangladesh (3 mln) e l´Indonesia (2 mln).Oggi quasi tutta l´umanità vive raggruppata su poco più di un sesto delle terre emerse e in particolare nelle aree a clima temperato e monsonico. Tra i due emisferi il più popolato è quello boreale con tre aree dove la popolazione si è particolarmente concentrata. La prima è situata in Asia ed in particolare tra la pianura del fiume Indo e quella del Gange. Qui, tra Pakistan, India e Bangladesh vive oltre un miliardo di persone. Sempre in quest´area sono densamente abitate alcune aree della Cina e del Giappone e più a sud dell´Indocina e dell´Indonesia. La seconda area fortemente abitata è quella dell´America Settentrionale, dove il clima e le favorevoli risorse ambientali hanno fatto crescere velocemente la popolazione. La terza area infine è quella europea, in particolar modo lungo le coste del Mare del Nord e lungo l´asse del fiume Reno, in quanto ricco di risorse minerarie.Ovunque al mondo c´è una forte tendenza da parte della popolazione a concentrarsi nelle aree urbane. Se nel 1900 solo il 14% della popolazione mondiale viveva in aree cittadine, dall´inizio del nuovo millennio ben il 47% dell´umanità intera vive in città. Questo ha fatto si che se nel 1950 vi erano solo 83 città in tutto il mondo il cui numero di abitanti superava il milione, dal 2000 sono ben 411. Ciò significa che all´inizio del 1800 le città della Terra ospitavano complessivamente un miliardo di persone, che sono salite a 2 miliardi nel 1985 e a 3 miliardi dall´inizio del 2002.

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Parla il demografo Lutz: in un secolo la popolazione europea passerà dal 12 al 6% del totale

“Il picco nel 2070, poi il numero calerà ma noi saremo sempre più vecchi“

l´esperto

ROMA – Quel sarà il futuro della popolazione mondiale?«Le nostre ricerche prevedono un picco nel 2070, poi esiste un 85% di probabilità che la popolazione smetterà di crescere. Saremo 9 miliardi nel 2070, ma 8,4 miliardi nel 2100. Un miliardo meno rispetto a una stima Onu che parte dal presupposto che i tassi di fertilità si stabilizzeranno a 2 figli per madre; ma la maggior parte dei Paesi che hanno popolazioni in calo sono scesi al di sotto di tale livello raggiungendo un tasso di fertilità compreso tra l´1,5 e l´1,8 figli per donna», spiega Wolfgang Lutz, già segretario dell´International Union for the Scientific Study of Population, che ha di recente realizzato uno studio pubblicato su Nature.Come sarà distribuita la popolazione?«Vi sarà una ridistribuzione rispetto ai giorni nostri. La popolazione dell´Europa passerà dall´attuale 12% circa al 6% entro il 2100, quella dell´Africa salirà dall´attuale 13% circa al 22%».E l´età della popolazione?«È destinata a invecchiarsi. Nel 2100 le persone con oltre 60 anni balzeranno dall´attuale 10 al 34%. Paesi come la Cina avranno grossi problemi pensionistici. Ma non tutto è negativo. Prima di giungere all´invecchiamento, quando cioè, la popolazione anziana e molto giovane saranno ancora di dimensioni relativamente contenute, i Paesi interessati potrebbero attraversare una fase di boom economico, con molte donne inserite nel mondo del lavoro e meno figli da mantenere».(l. bin.)

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