Concluso il congresso nazionale ARCI
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Arci. Concluso il congresso, Beni presidente all`unanimità
Si è chiuso domenica 26 febbraio il congresso nazionale dell`Arci. Paolo Beni è stato confermato all`unanimità presidente nazionale. Alcune informazioni sul congresso fornite dall`ufficio stampa dell`associazione. 477 delegati su 508 (il 94 per cento) hanno seguito i lavori del congresso. Di questi, il 67 per cento sono uomini e il 33 donne. L`età media dei delegati è 40 anni, la più giovane è la presidente di Benevento, che ha vent`anni, e il più anziano il neoriconfermato presidente del comitato Arci di Pisa, che di anni ne ha 81.
L`ultima giornata si è aperta con la votazione degli ordini del giorno. Tra l`altro, i delegati hanno votato per una nuova politica energetica, a sostegno di tutte le iniziative che realizzano la tutela dell`ambiente e a sostegno delle vertenze delle comunità locali, che hanno il diritto di partecipare alla scelte che riguardano il loro territorio; per sviluppare e qualificare la presenza dell`associazione nel Meridione; perché l`Arci si faccia promotore di iniziative volte alla divulgazione del software libero e aperto, in particolare GNU/Linux; per promuovere la costituzione di una rete educativa diffusa sul territorio e perseguire con maggiore efficacia l`opposizione alla riforma classista della scuola italiana voluta da Moratti; a sostegno della musica dilettantistica ed emergente; per estendere la diffusione del commercio equo e solidale nei circoli, che vanno coordinati con i gruppi di acquisto solidale presenti sul territorio, promuovendo l`agricoltura biologica e il diritto alla sovranità alimentare; per chiedere ai partiti dell`Unione e ai candidati alle prossime elezioni politiche di impegnarsi ad approvare nella nuova legislatura una legge sulle unioni civili che dia riconoscimento giuridico alle coppie di fatto, indipendentemente dal sesso; per chiedere al prossimo parlamento di istituire una commissione di inchiesta sui fatti di Genova; contro la legge Fini sulle droghe, per rilanciare le politiche di riduzione del danno, aderendo alla manifestazione del 11 marzo promossa dal movimento antiproibizionista; per valorizzare la presenza dei migranti negli organismi dirigenti dell`Arci; per impegnare tutta l`associazione nella campagna referendaria per abrogare la controriforma costituzionale del governo Berlusconi; per l`autodeterminazione del popolo Sahrawi; per il sostegno alla causa del popolo kurdo. Infine il congresso all`unanimità ha approvato l`adesione dell`Arci alla giornata internazionale di mobilitazione del 18 marzo, in occasione del terzo anniversario della guerra in Iraq, e l`ordine del giorno in solidarietà ad Alì Rashid – compagno di viaggio dell`Arci in tante battaglie per costruire una alternativa democratica e non violenta in Medio Oriente – attaccato sulla stampa dall`ambasciatore di Israele in Italia.
Per ultimo, prima di passare all`elezione degli organismi dirigenti, si è votato il documento politico conclusivo, che approva il documento congressuale “Mobilitare la società. Cambiare l`Italia“ e la relazione introduttiva. Il congresso ha poi proceduto all`elezione del consiglio nazionale, organismo di direzione dell`Arci, formato da 151 componenti, di cui il 34 per cento sono donne.
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