Nuovo Cile. Il programma e la biografia di Michelle Bachelet

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Il programma di Michelle Bachelet

Cento giorni per cambiare il Cile

La prima donna eletta dal voto popolare in America latina e la prima a entrare alla Moneda, storica residenza presidenziale. La socialista Michelle Bachelet, nuova “presidenta“ dei cileni, si gode il trionfo all`indomani delle elezioni in cui (al secondo turno) ha ottenuto il 53,5% dei voti contro il 46,4% del suo avversario Sebastian Pinera, rappresentante della formazione di centrodestra `Alleanza per il Cile`. Bachelet è a capo della Concertazione di centro-sinistra, formata da Dc, Partito socialista, Partito per la Democrazia e Partito radicale socialdemocratico. Governerà il Cile fino al 2010. E lo farà tenendo insieme la continuità con l`amministrazione del suo predecessore, Ricardo Lagos, di cui lei stessa è stata ministro, e la discontinuità di un nuovo inizio e di una nuova politica.

Oggi la stampa dell`America latina acclama questa donna di 54 anni la cui premiership va ad affiancarsi, nel subcontinente, a molte altre di sinistra moderata (Uruguay, Argentina, Brasile), radicale e indigena (Bolivia) o autocratica (Venezuela, Cuba). Tante sinistre diverse fra loro, nonché radicate nei contesti (e negli odi) nazionali ancora preponderanti in America Latina, ma accomunate da una linea di autonomia e indipendenza dei territori, delle risorse e degli Stati che lasciano presagire radicali cambiamenti.

Il programma
Oggi Bachelet è andata in visita da Ricardo Lagos e ha messo a punto con lui il piano per una transizione “armoniosa ed efficiente“ verso l`11 marzo, giorno del suo insediamento ufficiale. “Ho parlato con Lagos – ha detto Bachelet – dei problemi in sospeso e su come portare avanti la transizione verso l`11 marzo in modo armonioso ed efficiente“. Bachelet ha incontrato successivamente il presidente della conferenza episcopale, monsignor Alejandro Goic, e il cardinale Francisco Javier Errazuriz.

In un`intervista pubblicata dalla Stampa, la “presidenta“ dichiara che si battera` per ridurre in Cile il divario tra ricchi e poveri e per far entrare le fasce deboli della popolazione nel processo di modernizzazione del Paese. “Voglio preservare la famiglia e l`individuo – spiega -, dare valore al tempo libero, appoggiare le fasce piu` deboli della societa`. Si possono migliorare le condizioni di vita dei cileni senza per questo rallentare lo sviluppo del nostro sistema
produttivo“. Michelle Bachelet si propone di combattere le differenze sociali e economiche, ma anche “la disuguaglianza tra uomo e donna, che, come le altre, va combattuta con forza“.

La leader socialista rinnoverà la compagine di governo elevando la presenza femminile al suo interno, e intende “aggredire“ immediatamente i problemi del Cile. Al proposito ha elaborato un `Piano 100 giorni, 36 impegni` che si concentra soprattutto sulla creazione di posti di lavoro, specialmente per i giovani, e sulla riforma del welfare in senso solidaristico. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il programma prevede l`ampliamento dei benefici per i contratti di apprendistato, nonché un progetto di legge che consenta ai giovani fino a 25 anni di lavorare ad ore. Bachelet intende inoltre portare da 110.000 a 160.000 il numero dei giovani beneficiari di crediti e borse di studio per l`istruzione superiore. Allo studio anche un Codice con nuove misure a favore delle donne nel mondo del lavoro. Sul welfare il programma prevede l`aumento delle pensioni minime, cure ospedaliere gratuite per gli over 60, 20 mila nuovi posti negli asili nido. Bachelet vuole incidere anche sulle istituzioni, creando un ministero dell`Ambiente e un ministero per la Sicurezza cittadina, riformando il sistema elettorale e abolendo la leva obbligatoria.

“Il mio impegno – ha chiarito la presidentessa – e` che al termine del mandato del mio governo, nel 2010, noi abbiamo un sistema di protezione sociale consolidato che assicurera` ai cileni e alle loro famiglie la tranquillita` di avere un posto di lavoro decente“.

La biografia
“Come cilena mi sentirei profondamente a disagio nel dover scegliere funerali di Stato per il generale Pinochet“. Questa dichiarazione, rilasciata sempre nell`intervista alla Stampa, spiega chi sia la 54enne Michelle Bachelet, madre di due figli, single con due divorzi alle spalle. Socialista che sale al potere in un paese senza dubbio democratico, ma nel quale le ferite impresse dalla lunga dittatura militare ardono ancora come braci sottopelle. Nessuno ha dimenticato la dittatura. Nessuno dimentica Pinochet, che del resto con le sue vicende giudiziarie non ha mai abbandonato la scena. Meno che mai può dimenticare la “presidenta“, figlia di un generale, molto vicino a Salvador Allende, che morì sotto tortura dopo il golpe. La stessa Bachelet fu sequestrata e torturata assieme alla madre nella famigerata Villa Grimaldi, il centro di tortura di Santiago. Miracolosamente liberate, le due donne andarono in esilio in
Australia, poi nella Germania dell`est. Michelle Bachelet è tornata in Cile nel 1979, dove ottenne il diploma di chirurgo ma non poté esercitare “per motivi politici“. Così si specializzò in pediatria e salute pubblica. Dopo la transizione democratica (1990), si è impegnata a fondo come medico della mutua, membro della Commissione nazionale per la lotta all`aids e consulente dell`Organizzazione mondiale della salute. Milita nel partito socialista. Nel 2000 il presidente Lagos la chiama al governo affidandole il ministero della Sanità. Nel 2002 diventa la prima ministro-donna della Difesa dell`America latina.

(da www.rassegna.it, 16 gennaio 2006)

Info su http://www.michellebachelet.cl

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