MINORI. Commissione approva proposta legge su affido

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(da “La Repubblica” mercoledì 25 gennaio 2006, Pagina 27 – Cronaca)

Il pdl approvato ieri in Commissione al Senato. Contrari gli avvocati di famiglia: esaspera i conflitti tra genitori

Affido condiviso dei minori arriva il via libera definitivo

MARIA STELLA CONTE
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ROMA – L´affidamento condiviso dei figli minori in caso di separazione e divorzio dei genitori, è legge. Ieri sera le commissioni congiunte Giustizia e Infanzia del Senato hanno licenziato in via definitiva un testo normativo messo a punto dalla Camera in oltre due anni di scontri-confronti tra maggioranza e opposizione, e non di rado con significative divergenze all´interno degli stessi schieramenti politici. Per evitare il rischio di non arrivare in tempo alla conclusione dell´iter prima della conclusione della legislatura, gli emendamenti presentati dalla maggioranza sono stati tutti ritirati mentre quelli sopravvissuti sono stati invece sistematicamente bocciati. Si è così giunti, non senza perplessità da parte di chi ha votato a favore, all´approvazione della legge: favorevoli maggioranza e Margherita; astenuti Ds (fatta eccezione per un senatore) e Verdi.
«Siamo consapevoli che quella approvata è una legge suscettibile di miglioramento – spiega la senatrice della Margherita Emanuela Baio Dossi, correlatrice per la commissione Infanzia – Ma abbiamo ritenuto di dover compiere un atto di coraggio dicendo sì ad una legge destinata a modificare una società ormai senza padri, dovevamo dare un segnale forte visto che i giudici, ancorché possibile, raramente ricorrevano all´affidamento congiunto dei figli optando nella maggior parte dei casi per quello esclusivo alla madre».
La nuova legge stabilisce il principio della bigenitorialità, e cioè che madre e padre possono lasciarsi, separarsi o risposarsi, ma restano entrambi e per sempre genitori dei propri figli, con gli identici diritti e i medesimi doveri. Non più ore, giorni, settimane dell´anno precise nelle quali poter stare con il bambino; non più un solo genitore (quello affidatario) a decidere e assumersi la responsabilità delle scelte più importanti nella vita dei figli. «D´ora in poi – sottolinea Baio Dossi – in casi di separazione anche se conflittuale il giudice opterà per affidare il minore a tutti e due i genitori. Va da sé che poi il figlio vivrà prevalentemente presso uno dei due. Ma nel rispetto dei comuni accordi. E dove l´accordo non c´è, nei casi di grave conflitto interverrà il giudice». Per quanto riguarda il mantenimento, entrambi i genitori sono chiamati a contribuire direttamente e in misura proporzionale al reddito «prevedendo però un assegno perequativo per sanare eventuali disparità». Il genitore con il quale il bambino vivrà prevalentemente, avrà diritto a restare nella casa d´origine; in caso di nuovo matrimonio o di convivenza, l´altro coniuge «potrà far ricorso al giudice perché riesamini la situazione, ma non è automatico – precisa Baia Dossi – che egli debba lasciare la casa poiché verranno valutati prima di tutto gli interessi del figlio».
Una legge che non mancherà di suscitare polemiche. Giusto ieri era nuovamente scesa in campo l´Aiaf (Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e i minori) rimproverando alla nuova legge «l´esasperazione del conflitto coniugale, il coinvolgimento dei figli in questo conflitto, l´appesantimento dei processi, la monetizzazione delle relazioni affettive».

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