ECONOMIA. 2005 anno della borsa, brillano paesi emergenti

by redazione | 1 Gennaio 2006 0:00

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2005 anno della borsa, brillano paesi emergenti

(AGI) – Roma, 1 gen. – E` la borsa la regina degli investimenti del 2005. Con una performance media nell`anno del 14,43%, Piazza Affari ha regalato grandi soddisfazioni a quei risparmiatori che, ovviamente, abbiano puntato sui titoli giusti.Pur garantendo valori positivi, si e` rivelato meno redditizio l`investimento di chi abbia affidato i propri risparmi a un fondo comune. L`indice generale di questi prodotti finanziari (secondo i dati di Banca Fideuram) da inizio anno e` cresciuto del 5,42%. Il vivace andamento della borsa trova conferma nel fatto che i fondi che si sono rivelati piu` remunerativi nell`anno appena trascorso sono stati quelli azionari (ossia con almeno il 70% del portafoglio in azioni) che da gennaio hanno reso, in media, il 19,37%.La progressione piu` forte e` stata pero`dei fondi azionari specializzati per aree geografiche: gli azionari `Europa` hanno realizzato il 19,21%; gli azionari `America` hanno portato a casa il 13,53% mentre quelli dell`area del Pacifico il 29,95%.Accelerazione da `turbo` per i fondi dedicati ai Paesi emergenti che hanno toccato quota 39,72%.Impallidiscono, a confronto, i rendimenti dei fondi obbligazionari che, da gennaio, hanno reso appena il 2,31%. In media, il rendimento annuo per il 2005 dei Buoni poliennali del Tesoro e` stato del 3,145% e quello dei CCT del 2,228% (dati del centro studi Banca Intesa).L`OPINIONE DEGLI ESPERTI: Secondo Vittorio Grimaldi direttore investimenti di Banca Patrimoni Investimenti del Gruppo Sella, il 2005 e` stato “un altro anno in cui e` salito tutto. Anche chi aveva case“, spiega l`analista, “ne ha visto incrementare il valore e sono andate bene le obbligazioni di media durata e i titoli di Stato a medio e lungo termine“.Certamente, prosegue Grimaldi, “chi ha rischiato, investendo in borsa e` stato premiato: il mercato mondiale e` salito del 20%. Per chi ha investito in euro e` salito un po` tutto, mentre e` andata meno bene per gli investitori statunitensi, soprattutto se si sono concentrati sul mercato europeo. Tra i fondi, sono stati premiati quelli che hanno scommesso sui mercati emergenti: India, Brasile, Russia e Far east. Ma c`e` stato anche un rally della borsa nipponica, soprattutto dopo la conferma del premier Koizumi. Il Paese, ormai stabilizzato politicamente, ha una struttura industriale fortissima, lo yen e` in deprezzamento e la borsa rimane particolarmente attraente“.Al contrario, nota Grimaldi, la borsa americana e` rimasta un po` al palo. A Piazza Affari, “sono andati bene i titoli a bassa capitalizzazione, come Danieli, Cairo, Socoterm, Dada, Buongiorno Vitaminic e i cosiddetti `Oil-service related` come Saipem, Tenaris, Erg“. La buona performance dei bancari e` stata “un misto di buoni fondamentali e di speculazione“ che ha messo in luce titoli come San Paolo, Unicredit e Antonveneta.Nel comparto lusso, elenca l`analista, ha brillato Luxottica mentre hanno sofferto le Tlc (Vodafone, France Telecom, Telecom Italia), i Media (Mediaset) e gli Assicurativi, che solo ultimamente si sono ripresi (Allianz, Swiss Re, Generali).Nel 2006, indica l`esperto, “dovrebbe proseguire il rally delle borse delle economie emergenti e del Giappone. Saranno ancora premiati a Piazza Affari i titoli a bassa capitalizzazione, gli assicurativi e i bancari e “sara` da tenere d`occhio il settore tecnologico, dove i semiconduttori e i software, soprattutto nel primo semestre, possono dare soddisfazioni“.Grimaldi vede in ripresa anche Media, Utilities (Autostrade) e operatori di Tlc (Vodafone). “Se poi“, conclude, “i tassi americani si fermeranno, magari verso marzo, allora la borsa Usa puo` avere un relief rally“.Anche Matteo Petri, responsabile Area gestioni portafogli individuali di Bipiemme Gestioni, sottolinea che nel corso del 2005 “l`economia mondiale e` cresciuta, creando condizioni favorevoli per i mercati finanziari che, se pur in maniera diversa, hanno dato agli investitori ritorni positivi. Il mercato monetario ha registrato rendimenti modesti, confermando le aspettative di inizio anno: il ritorno medio e` stato di circa il 2% lordo“.“Per quanto riguarda, invece, i titoli a medio e lungo termine, i rendimenti medi sono stati leggermente migliori, attestandosi sopra il 4% lordo. I mercati azionari hanno registrato performance decisamente positive, superando nettamente le attese di inizio anno. I mercati europei hanno registrato, mediamente, performance intorno al 20%, gli Usa intorno al 16% (in euro) e il Giappone al 40% (sempre in euro)“.“Ancora superiori i risultati dei mercati emergenti che hanno avuto immediatamente performance di circa il 60%. Le valute hanno visto il rafforzamento del dollaro nei confronti dell`euro, mentre lo yen e` rimasto sostanzialmente stabile“.“Per il 2006 le aspettative rispecchiano quelle di inizio 2005. In particolare i mercati azionari continueranno ad essere preferiti a quelli obbligazionari, in quanto permangono attese di rialzo dei tassi d`interesse, che deprimono le quotazioni delle obbligazioni. Per quanto riguarda le valute, il dollaro dovrebbe avere un andamento stabile o leggermente negativo rispetto all`euro“.Il 2005 e` stato ribattezzato da Francesco Confuorti, presidente di Advantage, “l`anno del Giappone“. “Ha ricavato guadagni“, spiega il gestore, “chi ha messo i risparmi in fondi globali puntati sui mercati emergenti e soprattutto sul Giappone, ma hanno fatto realizzato buone performance anche le piazze di Corea, India e Cina“.Idee chiare per il 2006: “Investiremo sulle `blue chips`, non sui titoli di societa` a bassa capitalizzazione ed eviteremo aree geografiche a nostro giudizio sovrastimate, come l`Est europeo“. Secondo Confuorti, la ricetta e` investire nei fondi flessibili e, in borsa, comprare titoli del lusso come Luxottica, Tod`s e Bulgari. Nel comparto energetico: Eni e Snam, Rete Gas. Da mettere nel portafoglio anche i bancari e gli assicurativi.“Oltre i confini italiani, in Europa i Paesi che guarderemo con maggiore attenzione“, conclude l`analista, “sono quelli periferici: Gran Bretagna, Portogallo e Spagna“.Ma non tutti gli analisti sono concordi nel sottolineare che il 2005 sia stato solo l`anno del Giappone. Secondo un responsabile investimenti della Edmond de Rotschild, che preferisce non essere citato, “la vera sorpresa dell`anno, se pur poco pubblicizzata, e` stata il mercato sudamericano. Le borse di Brasile, Cile, Argentina e perfino della Colombia hanno realizzato guadagni anche del 60, 80%“.Un trend, spiega l`esperto, che potrebbe proseguire anche nel 2006 ma che e` strettamente correlato all`andamento dei tassi d`interesse americani che, se salissero troppo, potrebbero costituire un fattore frenante. L`altra grande incognita, continuano a de Rothschild, e` rappresentato dall`impatto che il fallimento di GM avrebbe sulla borsa statunitense e su quella europea“. Sudamerica a parte, “nell`anno trascorso e` stato fruttuoso investire in fondi asiatici, dove la Cina continua a fare da poderoso fattore trainante anche per piazze come la Corea e il Giappone“.

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