CRIMINALITA`. Rapporto europeo sulle rapine in banca

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(da “Corriere della Sera“, 7 gennaio 2006)

Una rapina in banca ogni 90 minuti

Record di colpi in Europa. «Le aggressioni sono sempre più violente»

MILANO – Una rapina in banca ogni 90 minuti. È il poco invidiabile record dei 25 dell’Unione Europea con Svizzera, Norvegia e Islanda, dove nel 2004 i colpi messi a segno sono stati 5.864, secondo il rapporto dell’European Banking Federation. Il dato segna un aumento rispetto al 2003 (0,6%), ma a preoccupare sono i metodi sempre più violenti, come nel caso del rapimento dell’intero staff della Northern Bank, a Belfast, nel 2004.

LA VIOLENZA – «Mentre il numero delle rapine nelle sedi delle banche ha registrato generalmente un modesto aumento, alcune tendenze sono più allarmanti: la violenza di certi modus operandi e i mezzi utilizzati dai delinquenti» è scritto nel rapporto. Sono infatti sempre più frequenti l’utilizzo di esplosivi, di armi di grosso calibro e il sequestro di dipendenti e clienti. L’incremento delle rapine si registra soprattutto nei Paesi appena entrati nell’Unione Europea.

RAPINATORI – Il rapporto divide in due categorie i rapinatori. Da una parte i «professionisti», che utilizzano metodi violenti, sono pronti a tutto e hanno come obiettivo grosse cifre di denaro. Dall’altra i cosiddetti «amatori», più numerosi dei «professionisti» e in continua crescita. Agiscono per lo più con taglierini.

IN ITALIA – In Italia, secondo i dati diffusi dal Viminale, le rapine in banca sono in diminuzione. Nel quadriennio luglio 2001-giugno 2005 ci sono state 11.886 rapine in banca, con una diminuzione del 12.7% rispetto al quadriennio luglio 1997-giugno 2001. Ma i dati diffusi dai Ds, sulla scorta di uno studio del sociologo Marzio Barbagli, vanno in tutt’altra direzione. Negli ultimi anni le rapine sarebbero invece aumentate: 2.427 nel 2003, 2.683 nel 2004 e ben 2.954 nel 2005 (solo quattro in meno di quelle registrate nel 1998, picco massimo toccato negli ultimi 15 anni). Il sindacato Ugl-credito ha lanciato l’allarme per questo aumento citando le città più colpite – Bologna (?64,9%), Napoli (?58%), Roma (?53%), Bari (?44%) – e denunciando l’inadeguatezza dei sistemi di sicurezza. «In generale le rapine in banca nel nostro Paese stanno in verità diminuendo o quanto meno sono stabili – spiega un investigatore – perché ormai sono scarsamente remunerative. Nelle casse si tiene poco contante e con i sistemi di sicurezza attuali per entrare nel caveau bisogna restare in banca un paio d’ore. Al Nord la tendenza è utilizzare taglierini, e ultimamente minacciare gli impiegati facendo finta di aver bombe in tasca. Al Sud invece è più diffuso utilizzare armi (quasi sempre finte)».

LA SICUREZZA – L’incremento dei sistemi di sicurezza da parte delle banche potrebbe trasformarsi in un boomerang. «C’è il timore che i criminali arrivino a gradi di violenza maggiore per raggiungere i loro scopi – afferma lo studio – perché i crescenti investimenti della banche nel comparto sicurezza li stanno costringendo a trovare altre strade per impossessarsi del denaro». L’attenzione dei malviventi, proprio per aggirare le misure di sicurezza delle banche sembra puntare sui furgoni portavalori. In questo caso «agiscono bande organizzate che operano attraverso i confini, con ogni mezzo a disposizione, comprese armi pesanti ed esplosivi». In effetti questa è una tendenza in atto anche in Italia, dove i colpi ai furgoni portavalori sono in aumento: «Le grandi cifre oggi si possono rapinare solo durante il trasporto del denaro, per questo gli assalti di questo genere sono in crescita – spiega un altro investigatore -. Sono rapine ben organizzate, messe a segno da gente preparata perché sono complicate e molto violente. In questi casi lo scontro a fuoco è praticamente inevitabile».
Cristina Marrone

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