Via Lecco: voi cosa fareste? Appello dei rifugiati sotto sgombero

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Via Lecco: Appello alla città di Milano>/b>

Appello alla città

Voi cosa fareste? Siamo uomini, donne, qualche bambino. Abbiamo ottenuto il diritto d`asilo dallo stato italiano perché veniamo da luoghi di guerra, dal Sudan, dall`Eritrea, dall`Etiopia. Ci illudevamo che tale diritto significasse qualcosa: la possibilità di un percorso per ricominciare qui le nostre vite.

Ma non è stato così. Dopo il permesso di soggiorno non abbiamo avuto nient`altro: non un biglietto per prendere il treno, non l`indicazione di un luogo dove dormire e mangiare, non una scuola in cui imparare l`italiano, non un suggerimento per cercare e trovare un lavoro.

Solo un diritto alla strada e a prendere una multa ogni volta che saliamo su un mezzo pubblico. Dopo aver conosciuto le strade e qualche cascina abbandonata, da un mese siamo in via Lecco a Milano, in un edificio che era vuoto da moltissimi anni e lì abbiamo cercato di organizzare le nostre vite, aiutati anche dagli abitanti del quartiere e aspettando che il comune trovasse una soluzione degna.

Ora vogliono obbligarci ad andarcene anche da qui. Voi cosa fareste? Lo chiediamo a tutti: alle istituzioni, non solo al comune, ma anche alla provincia e al prefetto, ad ogni singolo abitante di questa città e allo stato italiano. Pensavamo che il diritto d`asilo significasse qualcosa. E` possibile che sia solo una nostra illusione?

Chiediamo: alla prefettura e alla questura di fermare lo sgombero al prefetto di Milano un incontro per affrontare insieme a noi la nostra situazione agli abitanti di Milano di continuare a sostenerci.

Unione rifugiati via Lecco

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