Un nuovo Rapporto ILO sui fallimenti della globalizzazione

by redazione | 12 Dicembre 2005 0:00

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Rapporto Ilo. La globalizzazione fallisce nel creare nuovi posti e nel ridurre l`indigenza. “Per milioni di lavoratori, i nuovi lavori spesso procurano un reddito appena sufficiente per portarli al di sopra della soglia di povertà“

GINEVRA – L’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) presenta oggi un nuovo rapporto. Secondo lo studio, la crescita economica globale continua a fallire nella sua missione di trasformarsi in nuovi e migliori posti di lavoro che possano portare ad una riduzione della povertà. Nel rapporto, l’Ilo vuole precisare che dato questo trend globale, differenti regioni mostrano risultati diversi in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, risultati produttivi, aumenti salariali e riduzione della povertà. Da un punto di vista globale, la quarta edizione degli Indicatori Chiave del Mercato del Lavoro KILM – (Key Indicators of the Labour Market) dice che ad oggi nel mondo la metà dei lavoratori ancora non guadagna abbastanza per portare loro stessi e le loro famiglie sopra la soglia di povertà di 2 dollari al giorno.

“Il messaggio chiave è che fino ad ora creare lavori e guadagni migliori per il mondo dei lavoratori non è stata una priorità tra le scelte delle decisioni politiche – ha detto il direttore generale dell’Ilo, Juan Somavia -. La globalizzazione non ha ancora portato nel mondo la creazione di opportunità di un lavoro sostenibile. Questo deve cambiare, e come molti leader hanno già detto dobbiamo far sì che il lavoro dignitoso sia un obiettivo centrale di tutte le economie e politiche sociali. Questo rapporto può essere uno strumento utile per promuovere questo obiettivo”.

Mentre in alcune aree dell’Asia l’espansione economica sta promuovendo una forte crescita nell’occupazione e miglioramenti per le condizioni di vita, in altre aree come l’Africa e regioni dell’America latina c’è sempre un numero crescente di persone che lavorano in codizioni sfavorevoli, particolarmente nel settore agricolo. Il KILM, inoltre, dice che per milioni di lavoratori, i nuovi lavori spesso procurano loro un reddito appena sufficiente per portarli al di sopra della soglia di povertà, o sono comunque ben lontani dalle cifre di un lavoro soddifsfacente o produttivo. Il numero totale di uomini e donne che lavorano per meno di due dollari al giorno non è diminuito nell’ultima decade anche se 1.38 miliardi è una percentuale più bassa rispetto all’occupazione mondiale, appena sotto il 50%, una diminuzione rispetto al 57% del 1994.
Il rapporto enfatizza che in molte economie in via di sviluppo il problema principalmente è la mancanza di un lavoro dignitoso ed opportunità di un lavoro produttivo piuttosto che una vera e propria disoccupazione. Donne e uomini lavorano duramente ed a lungo per molto poco perché la loro unica alternativa è non avere nessun reddito affatto. Inoltre il nuovo KILM illustra un’immagine approfondita sia della quantità che della qualità dei lavori nel mondo esaminando 20 indicatori chiave del mercato del lavoro. Il KILM riguarda argomenti quali l’occupazione, l’inattività, l’elasticità di occupazione, l’occupazione settoriale, rendimento e disoccupazione, ed altri elementi qualitativi quali numero di ore di lavoro, stipendi, posizioni professionali, durata dei tempi di disoccupazione, ecc…

La crescita economica non sta portando nuovi posti di lavoro. “Negli ultimi anni c’è stato un rapporto molto debole tra la crescita economica e la crescita dell’occupazione, ciò vuol dire – si afferma – che spesso lo sviluppo economico non si traduce automaticamente in nuovi posti di lavoro. L’indicatore di ‘elasticità dell’occupazione’ presente su questo studio ci permette di guardare al rapporto tra la crescita economica – misurata in PIL (prodotto interno lordo) – e due delle variabili che più influenzano la crescita, il cambiamento positivo o negativo dell’occupazione e della produttività. Questo studio biennale ha trovato che per ogni punto percentuale di crescita del PIL, l’occupazione totale globale si è sviluppata soltanto di 0.30 punti percentuali tra il 1999 ed il 2003, una goccia in più rispetto agli 0.38 punti percentuali tra il 1995 ed il 1999”.

In aumento la disuguaglianza degli stipendi nel mondo. La quarta edizione KILM indica che fra 1990 e 2000, intraprende aumentato più velocemente in di occupazioni alto-esperte che nelle nelle occupazioni basso-esperte globalmente. “Anche se questi risultati non mostrano un deterioramento generale della posizione dello stipendio per negli gli operai basso-esperti, suggeriscono la diseguaglianza d`allargamento dello stipendio fra gli alti e negli operai basso-esperti durante gli anni ‘90”.

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