Amnistia: crescono le adesioni, ma anche lo scetticismo

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(da La Repubblica, 13 dicembre 2005, pagina 23 – Interni)

Ieri terzo giorno di digiuno del leader radicale. “I due leader se vogliono possono decidere prima delle elezioni“

“Amnistia, basta un mese“

Pannella scrive a Prodi: s´impegni su una legge bipartisan

di LIANA MILELLA

ROMA – Marco Pannella, ieri sera poco prima delle 21, era agli sgoccioli delle prime 24 ore del suo digiuno di tre giorni per l´amnistia. E a Romano Prodi e Silvio Berlusconi ha lanciato un nuovo appello: «Insieme potete fare l´amnistia in un mese, prima delle elezioni». Ha insistito: «Bastano solo trenta giorni e così questo provvedimento non sarà di nessuno». Un messaggio dietro l´altro. Nel pomeriggio aveva scritto un´accorata lettera a Prodi: «Da giorni, da settimane, chiedo ufficialmente ai massimi leader del centrosinistra, del mondo sindacale e delle associazioni che operano nel sociale se non ritengano necessario, opportuno, urgente, e perfino utile per loro e per noi, assicurare le strutture e i servizi che normalmente vengono garantiti per tenere a Roma le grandi manifestazioni di massa».
Ma inviti e invocazioni sembrano, almeno per ora, cadere del tutto nel vuoto. Tacciono Prodi, Fassino, Rutelli. Tace Berlusconi che, dopo il primo lancio di una grande marcia di Natale per l´amnistia, era il 25 novembre, rispose: «È meglio che Pannella questa battaglia la combatta in nome proprio, se no passa come una nuova legge salva Previti o salva Berlusconi». Da allora, silenzio. In compenso, da Forza Italia si muove adesso il presidente della commissione Giustizia della Camera Gaetano Pecorella che raccoglie subito l´invito di Enrico Buemi dello Sdi a rimettere nel calendario dei lavori i disegni di legge sulla clemenza. Pecorella ripete quello che più volte è tornato a dire in questi anni: «Su una materia tanto delicata per le aspettative che suscita, il Parlamento ha l´obbligo di prendere una decisione, positiva o negativa che sia». Un sì o un no, insomma. Ma che suoni come una risposta “di legislatura“.
Pannella le tenta tutte, com´è nel suo stile. Provoca il centrosinistra: «Smettetela di dare spazio solo a manifestazioni di routine, non lasciando niente per la gente che soffre e che muore». Ma Sergio Segio, responsabile a Milano del gruppo Abele, e protagonista dell´ultima battaglia per l´amnistia cinque anni fa, annusa il clima e avverte: «Non ci ributtiamo in un inutile ping pong politico, nelle lacerazioni e nel cortocircuito dei botta e risposta. Amnistia e indulto non rappresentano un´iniziativa buonista, magari per strumentalizzare lo spirito natalizio, ma una misura razionale e pragmatica per affrontare i nodi strutturali del sistema penale e penitenziario». Ma il clima politico che si respira è proprio quello del solito ping pong. Chi ci sta firma gli appelli, ma nel palazzo chi deve decidere è scettico: la Cdl non se la sente di andare alle elezioni con un´amnistia alle spalle che svuota le carceri proprio dai quei detenuti che una legge come la Cirielli priva perfino dei benefici finora possibili; e al centrosinistra conviene aspettare una futura vittoria.

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