TAV: la proposta alternativa dalla NoTAV al noTunnel

by redazione | 12 Novembre 2005 0:00

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I Verdi presentano un progetto alternativo alla TAV

“No al tunnel in Val di Susa“: diventa questa la nuova parola d`ordine dei Verdi, che oggi in conferenza stampa hanno presentato un progetto alternativo all`Alta velocità, che passa per un ammodernamento della rete ferroviaria esistente.
Il percorso è stato già tracciato in un piano datato 2000 e studiato dalle ferrovie italiane e francesi: prevede l`adeguamento della linea Torino-Lione e costa un miliardo di euro, a fronte dei quindici del progetto attuale.
“E` necessario sospendere la costruzione del tunnel“, ha spiegato il leader del partito Alfonso Pecoraro Scanio.
Pur ribadendo la “perplessità“ del partito di fronte alla Tav, (“un progetto che si caratterizza per uno spreco di risorse e un limitato beneficio“), Pecoraro ha però tenuto a ribadire che l`obiettivo prioritario dei Verdi diventa ora il tunnel, “una singola opera che costa il triplo del Ponte di Messina, ben 15 miliardi di euro“.
L`ammodernamento della linea ferroviaria attuale, ha sottolineato la senatrice verde Anna Donati, “basterebbe invece a soddisfare una assai ottimistica domanda di trasporto sicuramente fino al 2020“.
Investire sul trasporto ferroviario “in modo razionale e progressivo“, dunque, e nello stesso tempo abbandonare definitivamente i progetti di potenziamento autostradale, introducendo una tassazione sul traffico pesante e investendo immediatamente sul nodo metropolitano ferroviario di Torino.
Ma a questi interventi, ha aggiunto Pecoraro, bisogna affiancare l`ascolto delle ragioni di un`intera comunità locale. Pecoraro ha puntato il dito contro le dichiarazioni della maggioranza, ma anche “di alcuni alleati“ e del leader della Margherita Francesco Rutelli che, sul tema della partecipazione popolare e dell`opposizione al tunnel, “non hanno nemmeno analizzato le proposte alternative e a volte le hanno addirittura ridicolizzate“.
Al ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, il presidente dei Verdi ha poi lanciato un messaggio: “Lunardi non è nuovo agli insulti, venga a confrontarsi in Parlamento invece di querelare un membro dell`opposizione“. Secondo Pecoraro, infatti, il ministro lo avrebbe ieri querelato per dichiarazioni legate alla costruzione della Tav.
Pecoraro ha inoltre annunciato la propria partecipazione e quella del partito alla manifestazione di protesta che si terrà il prossimo sedici novembre in Val di Susa ed ha infine dato la parola ad Antonio Ferrentino, uno degli animatori della protesta in Val di Susa. Ferrantino ha dato voce all`irritazione degli amministratori locali, completamente ignorati nel dibattito sulla costruzione delle grandi opere: “Non ci è stato chiesto nemmeno un parere“, ha spiegato, ringraziando i Verdi “per il sostegno dato alla protesta“.
Un piano alternativo al tunnel “devastante“ in Val di Susa che permetta di potenziare la linea ferroviaria tra l`Italia e la Francia raddoppiando il trasporto con una spesa di un miliardo di Euro, contro i 15 miliardi previsti dal governo per il progetto dell`Alta velocita` e che “supererebbe i costi del Ponte sullo Stretto di Messina“.
Il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, insieme alla responsabile per le infrastrutture del partito Anna Donati, ed al presidente della Comunita` montana Antonio Ferrentino, ha illustrato ufficialmente la proposta del partito, a margine dei lavori del Consiglio federale. “Chiediamo che si apra subito un confronto con tecnici ed economisti – dice – basta con la contrapposizione frontale. Serve un dialogo per realizzare opere veramente utili alla comunita` nazionale“.
Il piano alternativo e` quello messo a punto in uno studio delle Ferrovie italiane e francesi nel marzo del 2000. E allora, anche alla luce del “confronto aspro nell`Unione“ e delle prese di posizione come quelle della regione Piemonte, se sara` approvata dal Consiglio federale, e sara` inviato al tavolo di confronto dell`Unione.
I Verdi attaccano nuovamente il governo Berlusconi per l`assenza di confronto con i cittadini e per “gli insulti“ piovuti da parte del ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi sui manifestanti.
“Il ministro“, sottolinea Pecoraro Scanio “sostiene un progetto in cui, tra l`altro, e` impegnata la societa` dei suoi familiari.`
`In primo luogo, spiega Donati, occorre “dare priorita` al completamento degli investimenti sulla rete esistente“, che si stimano in un miliardo di euro. E poi, soprattutto, “abbandonare definitivamente i progetti di potenziamento autostradale su cui insiste il governo Berlusconi per i collegamenti tra Italia e Francia“, ovvero raddoppio del tunnel del monte Bianco, nuova autostrada con traforo da Cuneo a Nizza e raddoppio del Frejus.
Poi “tassazione del traffico pesante“ per rendere competitivo il trasporto ferroviario. e infine occorre “realizzare gli interventi a ridosso del nodo metropolitano ferroviario di Torino“.
Pecoraro riafferma la partecipazione dei Verdi alla manifestazione del 16 novembre, “in Val di Susa e` come la ribellione dell`intera Basilicata nel caso del deposito nucleare di Scanzano. E` una vicenda di emergenza democratica“. Il progetto sostenuto dal governo “risponde a una vecchia logica di spreco, di mega-opere, di costi enormi e benefici discutibili“.
L`alternativa presentata oggi serve, dice, a dimostrare che “noi Verdi non siamo contrari al treno, ma quella che portiamo avanti e` una campagna che si riassume nello slogan `no tunnel“`.
Insomma “e` una proposta concreta contro quella discutibile del governo che “ha costi enormi e benefici discutibili“.

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