Minori: i nuovi dati Istat presentati dal ministero Welfare

by redazione | 17 Novembre 2005 0:00

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MINORI

Rispetto a 10 anni fa, aumentano i figli unici (24,4%) o con un solo fratello (52,9%), mentre diminuiscono i bambini che hanno 2 o più fratelli (22,7%).
I dati dell`indagine Multiscopo dell`Istat presentata dal Ministero del Welfare
ROMA – Rispetto a 10 anni fa, aumentano i figli unici (24,4%) o con un solo fratello (52,9%), mentre diminuiscono i bambini che hanno 2 o più fratelli (22,7%). La presenza in famiglia di un figlio unico è più diffusa nel Nord del Paese. In particolare, nel Nord Ovest la percentuale di figli unici raggiunge il 31%, nel Nord Est e nel Centro il 28%, mentre nel Sud il 17,8% e nelle Isole il 16,5%. Sono alcune cifre emerse dall’Indagine Multiscopo dell`Istat sulla vita quotidiana dei minori in Italia, presentata oggi presso la sede del Ministero del Welfare in via Flavia in vista della Giornata internazionale dell`infanzia (20 novembre). In crescita anche i ragazzi che vivono con un solo genitore (dal 6 all`8,6%), soprattutto in conseguenza dell`incremento di separazioni e divorzi. E i bambini piccoli sono affidati ai nonni nel 76,2% dei casi, solo nel 9% a persone retribuite, “percentuale che però sale all’11,6% se la donna lavora e al 23,9% se è dirigente, imprenditrice o libera professionista”, ha rilevato Linda Laura Sabbadini, dirigente centrale dell’Istat.

La ricerca – esito di una convenzione tra Istat, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Istituto degli Innocenti di Firenze – è stata condotta nel mese di gennaio 2005 su 24mila famiglie per un totale di circa 55mila individui. Le famiglie con minori sono pari al 29,2% del campione. “Il calo della fecondità, il progressivo inserimento delle donne nel mercato del lavoro e l’aumentata instabilità coniugale sono le principali cause di tali trasformazioni”, rileva l’indagine, riferendo che dal 1993-94 al 2005, i bambini e i ragazzi fino a 17 anni che hanno entrambi i genitori occupati passano dal 36,3% al 43,4% e quelli con padre occupato e madre casalinga dal 45,2% al 36,1%. In tutte le fasce d’età ormai prevalgono i bambini che hanno ambedue i genitori occupati rispetto a quelli che hanno la madre casalinga. Tuttavia “la situazione è molto differenziata territorialmente: nel Nord del Paese, infatti, i bambini che hanno tutti e due i genitori occupati arrivano al 54,5% a fronte del 28,6% nel Sud”.

Nel 2003 in Italia i bambini tra 0 e 13 anni che vengono affidati ad un adulto, almeno qualche volta a settimana quando non sono con i genitori o a scuola, sono circa 4 milioni, pari al 51,4% del totale (contro il 49,6% del 1998). “Il ricorso a figure di supporto nella cura dei bambini è tanto più evidente quanto minore è l’età: il 55,6% dei bambini fino a 2 anni è accudito da qualche adulto almeno qualche volta a settimana, mentre tra i bambini di 11-13 anni è il 41,6%”, riferisce l’indagine Multiscopo. Al primo posto tra coloro che si prendono cura dei più piccoli (76,2%) si collocano i nonni, conviventi e non. Soprattutto se i bambini sono piccoli, il loro sostegno si rivela importante: l’80,3% dei bambini tra 0 e 2 anni e l’80 % di quelli tra 3 e 5 anni sono affidati ai nonni tutti i giorni o almeno qualche volta a settimana. Gli altri parenti conviventi e non che si prendono cura dei bambini sono il17,3%. (lab)

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